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La firma della pre-intesa del CCNL Funzioni Locali 2022-2024, avvenuta il 3 novembre scorso, rappresenta un passo importante e l’inizio di un percorso con l’impegno da parte dell’ARAN, per rinnovare in tempi brevi anche il contratto nazionale relativo al triennio 2025/2027, come definito nella dichiarazione congiunta n. 5 allegata al contratto. Con decorrenza 1.1.2024 lo stipendio tabellare aumenta di euro 144,11 per i Funzionari, di euro 132,81 per  gli Istruttori, di euro 118,17 per gli Operatori Esperti e di euro 113,51 per gli Operatori, con il riconoscimento dei relativi arretrati (al netto dell’I.V.C. già in busta paga).

Il CCNL rafforza, pertanto, la parte stabile della retribuzione, con la revisione anche del fondo per il salario accessorio e lo spostamento di una quota dell’indennità di comparto nello stipendio tabellare, con una incidenza anche sulla tariffa di lavoro straordinario, indennità di turno, ecc., per costruire una retribuzione più stabile e strutturata nel tempo.

In concreto cosa è stato ottenuto:

  • +0,22% di incremento salariale rispetto all’offerta iniziale;
  • +0,14% di incremento del fondo di contrattazione decentrata;
  • la detassazione, anche per i dipendenti pubblici, di una parte della produttività (norma contenuta nella “legge di bilancio 2026” in corso di approvazione);
  • un fondo aggiuntivo di 100 milioni di euro (prima volta nella storia del comparto funzioni locali) inserito nella Legge di Bilancio 2026, a valere sul rinnovo contrattuale 2025-2027, stabilizzato anche per gli anni successivi;
  • l’anticipo delle risorse economiche del CCNL 2025-2027, da sottoscrivere entro il 2026, con i relativi aumenti dello stipendio tabellare per l’anno 2025, 2026 e 2027.

Entro il prossimo anno le buste paga aumenteranno, secondo le stime attuali, del 9.38% (5.78%+3.60%) e dal 1 gennaio 2027 dell’11.18% (5.78%+5.40%). Gli arretrati medi sono oltre i 2000 euro lordi.

Oltre agli aspetti economici, il contratto migliora diversi istituti normativi:

  • dallo smart working esteso anche a situazioni di necessità (legge 104, genitori con figli minori), al patrocinio legale in caso di aggressioni, alla formazione continua e al welfare integrativo;
  • progressioni verticali in deroga fino al 31 12 2026;
  • la possibilità di prevedere in ambito di contrattazione integrativa la previsione della settimana corta su quattro giorni, con volontarietà; nuova regolamentazione del lavoro in giornata festiva infrasettimanale; riconoscimento del buono pasto anche in lavoro agile; maggiori garanzie per assenza di malattia in caso di gravi patologie richiedenti terapie salvavita.

Come si traduce tutto questo per Roma Capitale?

Per avviare la sessione di contrattazione integrativa bisogna attendere la sottoscrizione definitiva del CCNL.  I tempi sono scanditi nel Testo Unico (d. lgs. n. 165/2001) e questo probabilmente avverrà non prima di fine dicembre 25/inizio gennaio 26, con l’aggiornamento dello stipendio tabellare e il  successivo riconoscimento degli arretrati economici maturati. Allo stesso tempo, secondo quanto già concordato, dovrebbero avviarsi le trattative per il rinnovo dei CCNL relativo agli anni 2025, 2026 e 2027.

Poi si avvieranno le trattative per un nuovo contratto integrativo per Roma Capitale, le cui materie sono state ampliate dall’art. 7 del nuovo CCNL, con un “fondo risorse decentrate” che sarà più sostanzioso rispetto ai precedenti, stante la previsione di aumento contenuta nel nuovo CCNL e l’integrazione prevista nella legge di  bilancio 2026 per i Comuni (fondo di perequazione).

L’obiettivo è incrementare le indennità, i compensi di produttività, ragionare su nuove progressioni economiche orizzontali (differenziali stipendiali) e anche verticali, stante la previsione di estensione fino al 31.12.2026 delle procedure in deroga riservate al personale.

L’intento è proseguire nel lavoro di valorizzazione e riconoscimento di chi ogni giorno garantisce il funzionamento dei servizi per la nostra comunità cittadina.