È con un pizzico di invidia e una punta di nostalgia che salutiamo sempre -sperando che non sia mai un addio ma un arrivederci fuori dalla routine- le persone che l’hanno avuta vinta sull’INPS e sono riuscite ad assicurarsi un meritato e retribuito spazio di libertà.


Quello che hanno dato alla collettività con il loro lavoro, la loro presenza, il loro impegno, trova il giusto riconoscimento in una prospettiva tutta da inventare: viaggi, hobby, studio, volontariato o magari nipotini, giardinaggio o bagordi, chissà? Magari solo relax.


Di certo con loro vanno in pensione anche la tirannia della sveglia, gli ingorghi del traffico nelle ore di punta, i minuti da recuperare, i pasti consumati troppo in fretta, la stanchezza del coniugare la vita di tutti i giorni con la pressione sul lavoro.
A Patrizia e Stefania vanno tutti i nostri migliori auguri di serenità, con tanto affetto

 

 (Grazie per i video a Giorgio Ceccarelli)