Domande poste più frequentemente (comunemente chiamate F.A.Q. dall'inglese Frequently Asked Questions):

1) Cosa sono gli “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”?

2) Come sono individuati i nuovi “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”?

3) A che punto è la procedura di individuazione dei nuovi “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”?

4) Che tipo di residenze verranno realizzate negli “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”?

5) Cos’è l’housing sociale e a chi si rivolge?

6) E’ possibile acquistare fin da ora abitazioni in housing sociale all’interno degli ambiti di riserva?

7) E’ possibile acquistare fin da ora abitazioni private all’interno degli ambiti di riserva?



1) Cosa sono gli “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”?
Gli “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata” sono aree che secondo il PRG vigente possono essere acquisite dal Comune mediante cessione di cubature per far fronte a iniziative di interesse generale.
Tali aree non attribuiscono di per sé alcun diritto edificatorio ai loro proprietari fino a quando, e se, l’Amministrazione Comunale deciderà che vi sia la necessità di mettere in campo nuove aree.
L’acquisizione delle aree definite “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata” avviene secondo questo meccanismo: su una capacità edificatoria pari a 0,3 mq/mq, lo 0,06 mq/mq è attribuita ai proprietari in cambio dell’acquisizione e la restante (pari all' l'80%) spetta all'Amministrazione Comunale per finalità di interesse pubblico e sociale, e questa amministrazione ha deciso che sia destinata con priorità all'edilizia residenziale.
Naturalmente, poiché gli “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata” sono sottoposti all'approvazione di uno strumento urbanistico esecutivo, fino all’approvazione di tale strumento le aree così individuate sono soggette alla disciplina stabilita per l’Agro romano, cioè non sono edificabili.

2) Come sono individuati i nuovi “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”?
L’Amministrazione Comunale ha approvato, con la D. G.C. n. 315/2008 un invito pubblico volto a sollecitare e verificare la disponibilità dei privati, proprietari di aree, le quali, se ritenute idonee diventeranno “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”. Questa scelta è stata poi recepita dal Consiglio Comunale nella delibera che ha approvato gli “indirizzi per il Piano Casa del Comune di Roma”
L’offerta delle aree da parte dei proprietari che hanno aderito a tale invito non è vincolante per il Comune, il quale è libero di valutarle (naturalmente secondo i criteri specificati nello stesso) e di avviare le procedure necessarie all’accoglimento delle proposte ritenute maggiormente in linea con gli obiettivi e con la strategia urbanistica.

3) A che punto è la procedura di individuazione dei nuovi “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”?
L’Invito pubblico per l'individuazione di nuovi Ambiti di riserva, finalizzati al reperimento di aree per l'attuazione del Piano Comunale di housing sociale e di altri interventi di interesse pubblico promosso dall'Amministrazione Comunale, che si ripete ha esclusivamente carattere ricognitivo e pertanto non assolutamente impegnativo, è stato approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 315 del 15 ottobre 2008 e nel termine sono pervenute 334 proposte ancora oggetto di valutazione da parte degli uffici. A ciò sta provvedendo una commissione interna composta dai direttori dei dipartimenti interessati.
Una volta individuate le proposte da accogliere, l'Amministrazione Comunale procederà alla variante urbanistica, ai sensi della L n.1150/1942 e smi e della L.R n.38/1999 delle diverse aree prescelte, con il cambio di destinazione a "Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata".

4) Che tipo di residenze verranno realizzate negli “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”?
L’operazione è finalizzata alla creazione di alloggi in Housing sociale per garantire l’accesso alla locazione a categorie svantaggiate, attraverso un canone concordato. Al fine di rendere tale manovra sostenibile il Comune concede ai proprietari delle aree messe a disposizione per l’housing di realizzare contestualmente una quota di edilizia privata.
Gli ambiti di riserva, quindi, ospiteranno sia abitazioni in Housing sociale, che edilizia residenziale destinata a libero mercato.

5) Cos’è l’housing sociale e a chi si rivolge?
Per “housing sociale” si intende l’insieme di alloggi e servizi, di azioni e strumenti rivolti a coloro che non riescono a soddisfare sul mercato il proprio bisogno abitativo, per ragioni economiche o per l’assenza di un’offerta adeguata. La finalità dell’housing sociale è di migliorare la condizione di queste persone, favorendo la formazione di un contesto abitativo e sociale dignitoso all’interno del quale sia possibile, non solo accedere ad un alloggio adeguato, ma anche a relazioni umane ricche e significative.
Data l’assenza di sovvenzioni pubbliche, l'housing sociale si focalizza su quella fascia di cittadini che sono disagiati in quanto impossibilitati a sostenere un affitto di mercato, ma che non lo sono al punto tale da poter accedere all’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP).
L'“housing sociale” rappresenta una politica per l'incremento del patrimonio in affitto a prezzi calmierati o controllati.
Gli alloggi realizzati mediante tale programma possono essere assegnati in locazione alle categorie individuate dall'art. 11, comma 2 del DL n. 112 del 25 giugno 2008, convertito con legge n.133 del 6 agosto 2008 ("Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria").
Tali categorie sono:
a) nuclei familiari a basso reddito, anche monoparentali o monoreddito;
b) giovani coppie a basso reddito;
c) anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate;
d) studenti fuori sede;
e) soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio;
f) altri soggetti in possesso dei requisiti di cui all’art. 1 della legge 8 febbraio 2007, n. 9;
g) immigrati regolari a basso reddito, residenti da almeno dieci anni nel territorio nazionale ovvero da almeno cinque anni nella medesima regione.
Le suddette categorie sociali devono inoltre essere in possesso dei requisiti soggettivi stabiliti dalle norme statali e regionali per l’accesso all’edilizia residenziale agevolata, ivi compresi i limiti di reddito stabiliti dalla Regione Lazio con determinazione del Dipartimento del territorio n. 3089/2008, assunta ai sensi dell’art. 16 della LR n. 12/1999, limitatamente alle prime due fasce di reddito.
La durata della locazione può arrivare fino a 25 anni con un canone mensile pari a 6 euro al mq di superficie.

6) E’ possibile acquistare fin da ora abitazioni in housing sociale all’interno degli ambiti di riserva?
No. Gli alloggi realizzati in “housing sociale” sono destinati esclusivamente alla locazione, per una durata che può arrivare fino a anni 25, al canone mensile di 6€ al mq. L’accesso a tale locazione è limitato a determinate categorie sociali (cfr. L.133/2008) in possesso di specifici requisiti stabiliti dalla legge.

7) E’ possibile acquistare fin da ora abitazioni private all’interno degli ambiti di riserva?
I proprietari delle aree degli “ambiti di riserva a trasformabilità vincolata” su cui verrà realizzato l’housing avranno la possibilità di costruire una quota di edilizia residenziale privata da introdurre sul libero mercato. Ad oggi l’acquisto eventuale di questi alloggi ha ad oggetto una cosa futura che non è sicuro verrà in essere. Si tratta dunque di un acquisto aleatorio.
Ad oggi infatti, non essendo conclusi i lavori della Commissione, né identificato alcun Ambito, nessun diritto edificatorio è ancora stato assegnato e pertanto non vi è alcuna garanzia da parte del Comune di quali e quante residenze saranno effettivamente realizzate.