Il Dipartimento Trasformazione Digitale ha inviato il 24 maggio scorso a tutte le strutture di Roma capitale una circolare relativa alla Ricognizione del fabbisogno di tecnologie assistive per il personale con disabilità, ricognizione finalizzata all’acquisto di tali tecnologie attraverso uno specifico stanziamento di fondi europei. L’iniziativa è legata alla partecipazione di Roma Capitale all’Avviso PNRR Missione 1, Componente 1, Asse 1 Investimento 1.4.2 -”Citizen Inclusion - Miglioramento dell’accessibilità dei servizi pubblici digitali”.
Le tecnologie assistive (AT, dall’inglese “Assistive Technology”) sono tecnologie informatiche realizzate per rendere accessibili i prodotti hardware o software anche per le persone con disabilità e non vanno confuse con i più classici “ausili”, che sono costituiti da componenti meccaniche o elettroniche (come le sedie a rotelle, le protesi, gli apparecchi acustici, ecc.).
Della questione sono state investite nello specifico le Responsabili della Salute Organizzativa - Cristina Di Legge, Guendalina Fois ed Elisabetta Cantelli – che si sono dovute confrontare con la difficoltà di identificare quali fra le tecnologie assistive descritte nell’ “Allegato 3 alle Linee Guida sull’accessibilità degli strumenti informatici” diffuse dall’Agenzia per l’Italia Digitale nel 2022 fossero più utili per agevolare il lavoro dei nostri colleghi con disabilità e favorire la loro interazione con gli uffici.
Hanno quindi deciso -sembra scontato ma non lo è- di convocare una riunione con le persone direttamente interessate, riunione nel corso della quale, anche grazie a collegamenti da remoto con persone più esperte e in grado di consigliare, sono emerse le criticità ricorrenti e sono state valutate le tecnologie più funzionali alle specifiche situazioni. La richiesta è stata inoltrata (il DIT valuterà le domande in base all’ordine di arrivo e all’importo fino ad esaurimento dei fondi, in modo da soddisfare il maggior numero di dipendenti) e si attendono gli esiti.
Per la prima volta i dipendenti con disabilità sono stati chiamati a confrontarsi e scegliere in prima persona come affrontare una dinamica che è, essenzialmente, emancipatoria. Un piccolo passo, ma nella giusta direzione.
Così come la scelta di far tradurre in simultanea da un interprete LIS l’intero evento del 19 giugno scorso.