La storia del Museo di Casal de’ Pazzi parte da una zanna d’elefante: rinvenuta nel 1981 durante i lavori di urbanizzazione della zona di Rebibbia, diede il via ad un’indagine archeologica su un’area di oltre 1.200 mq che portò alla luce il tratto di un antico alveo fluviale. Nel giacimento vennero scoperti più di 2000 fossili animali, appartenenti a specie impensabili oggi nella campagna romana, ma anche un frammento di cranio e oltre 1.500 manufatti in selce che testimoniano la contemporanea presenza di esseri umani.
Il museo è stato pensato per offrire un’esperienza di visita coinvolgente. Una passerella permette di vedere dall’alto il giacimento, ciò che resta dopo lo scavo: grandi massi rosati e resti fossili, con zanne lunghe fino a 4 metri, denti, vertebre. Suggestive proiezioni con ricostruzioni virtuali fanno immergere i visitatori nell’antico paesaggio pleistocenico: grazie alle tecnologie informatiche il letto del fiume si riempie di acque “virtuali” e tutto intorno compaiono le piante e gli animali, con la ricostruzione 3D dell’elefante antico, il simbolo del sito.
Inoltre lo scorso anno, in occasione della Giornata Nazionale del Braille, che ricorre il 21 febbraio, il Museo di Casal de’ Pazzi ha inaugurato un nuovo percorso espositivo multisensoriale permanente: “Un viaggio particolare… dal fiume al mare”, accessibile e inclusivo, composto da 15 pannelli con illustrazioni in rilievo e didascalie tradotte in Braille, che illustra la vita quotidiana di un gruppo di uomini, donne e bambini neandertaliani mentre, sullo sfondo di un paesaggio preistorico scomparso, si spostano insieme dal fiume fino al mare.
L’antico fiume, dal quale si è immaginato che i neandertaliani si muovessero in questo “viaggio particolare”, potrebbe essere quello che scorreva 200mila anni fa, nel Pleistocene medio, proprio dove ora sorge la struttura museale.
Il progetto, promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e finanziato dalla Regione Lazio, è stato realizzato sotto la direzione scientifica del Museo da Edizioni Espera con la consulenza scientifica di Flavia Salomone, antropologa. Le tavole sono state disegnate da Andrea Camiciola in arte Andrea Camič, illustratore e fumettista, e rese esplorabili tattilmente dalla Cooperativa Sociale-ONLUS Handy Systems, che ha curato la stampa tiflodidattica e la traduzione in Braille dei testi.
Museo di Casal de’ Pazzi
Via Egidio Galbani, 6
Ingresso gratuito all’esposizione e al Museo, previa prenotazione obbligatoria allo 060608 (tutti i giorni ore 9.00-19.00)
Chiuso il lunedì, 1° maggio e 25 dicembre.
www.museocasaldepazzi.it