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Il 20 giugno scorso la Giunta Capitolina ha approvato il progetto esecutivo di realizzazione di un Parco giochi innovativo e inclusivo in Via delle Vigne, Municipio XI. È uno dei due progetti -l’altro riguarda l’area verde Modesto da Veglia al Quarticciolo nel V Municipio- con cui Roma ha partecipato al bando del Ministero delle Infrastrutture nell’ambito del Programma Sperimentale "Dateci Spazio" che punta alla rigenerazione di aree degradate o sottoutilizzate con la realizzazione di nuovi spazi ludico-ricreativi, studiati per essere inclusivi e adatti a tutti i bambini e le bambine. Entrambe le proposte sono state ammesse al finanziamento, per un importo complessivo di 1 milione di euro.


Il parco giochi di Via delle Vigne -che dovrà essere realizzato entro il 31 dicembre 2024- si sviluppa con un percorso articolato tra collinette verdi, che pone lo sviluppo cognitivo al centro dell'esperienza, favorendo relazioni tra bambini e bambine improntate alla socializzazione, all'uguaglianza, alla conoscenza e al senso di appartenenza.
Tutti i bambini e le bambine, compresi quelli con disabilità gravi, useranno gli stessi spazi, senza aree isolate e dedicate, giocando insieme secondo le linee guida europee del Progetto Play for All.
Anche nei casi di disabilità profonda viene assicurato che i bambini e le bambine siano in grado di accedere all’area dedicata all’intrattenimento ludico, partecipando all’esperienza di gioco, criterio assunto come principio fondamentale per supportare il diritto all’inclusione sociale.

 

vista area giochi


Il progetto esecutivo, firmato dall’architetto Fabrizio Lentini, prevede la realizzazione di un’area giochi di circa 1500 mq e di un percorso pedonale di accesso, all’interno di una vasta area incolta di circa 5 ettari tra Via delle Vigne e Via Adeodato Ressi. L’area giochi si sviluppa in due aree circolari, denominate “Bolle”, una di 16 m di diametro e l’altra di 24 metri, ed è stata progettata sulla base di tre input tematici: naturalità, dinamicità e creatività.


L’idea di fondo è che la dimensione del gioco sia tutt'uno con l'ambiente del parco, che è trattato non come uno spazio da riempire sparpagliando coloratissimi giochi ma come un paesaggio attraversato da percorsi praticabili da tutti e lungo i quali si succedono eventi e occasioni, dove l’accessibilità è naturalmente integrata nel progetto e non inserita a forza come un'aggiunta separata dedicata a specifiche minoranze.


Piccoli ma significativi passi nella trasformazione e rigenerazione puntuale e diffusa degli spazi pubblici, per una città sempre più vivibile, accessibile e solidale.

 

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