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TEMATISMO INTRODUTTIVO
1. È corretto parlare di inquinamento elettromagnetico dal momento che la vita dell’uomo è nata e si è evoluta in un anche in un contesto ambientale elettromagnetico?
R. Si. Dall’inizio del secolo, cioè dall’invenzione della radio e quindi con i successivi sviluppi del settore delle telecomunicazioni, il fondo e. m. artificiale, alle radiofrequenze, ha registrato un incremento dell’ordine del milione volte.
2. Perché il campo magnetico terrestre non è pericoloso per la salute umana pur avendo un valore dello stesso ordine di grandezza (cioè analogo) di quello indicato dai limiti previsti per gli elettrodotti.
R. Il campo magnetico terrestre si può considerare costante e quindi non da luogo a correnti indotte. Il c.m. generato dagli elettrodotti varia 50 volte al secondo e può indurre correnti anche molto intense all’interno del corpo umano L’effetto biologico principale delle correnti indotte dal c.m. a 50 Hz è riconducibile a fenomeni di stimolazione dei tessuti muscolari, in particolare del muscolo cardiaco.

TEMATISMO IMPIANTI (ELETTRODOTTI E TELEFONINI)
3. I campi elettromagnetici generati dagli elettrodotti in che cosa si differenziano da quelli generati, ad esempio, dai nostri telefonini?
R. I due campi non sono rappresentativi dello stesso fenomeno. Gli elettrodotti generano un campo elettrico ed uno magnetico che sono indipendenti l’uno dall’altro e che si attenuano molto rapidamente con la distanza dalle linee elettriche (ordine della decina di metri). Nei campi elettromagnetici generati dai telefonini e, più in generale, dai sistemi per le telecomunicazioni, il campo elettrico è quello magnetico costituiscono una unico fenomeno: il cosiddetto campo elettromagnetico che ha la proprietà di propagarsi a grande distanza dalla sorgente (anche miglia di chilometri).
4. In che misura viene attenuato un campo elettrico e quello magnetico dalla struttura di una normale abitazione? E’ utile e si può impedire l’accesso in casa dei campi magnetici?
R. Con riferimento al campo elettrico e magnetico generato da un elettrodotto, il primo è ridotto di un fattore di circa 100 mentre il secondo, in pratica, non subisce alcuna attenuazione dalle strutture edilizie. Anche per le frequenze più alte, le strutture murarie delle abitazioni il campo elettromagnetico determinano fattori di riduzione di circa 20. In linea generale è comunque possibile attenuare anche il campo magnetico ricorrendo, ad esempio, a strutture schermanti di materiale cosiddetto ferromagnetico del tipo sottili laminati in ferro. Per quanto riguarda l’utilità, si ritiene non sia necessario ricorrere a costosi e complicati sistemi di schermatura purchè i valori di esposizione previsti per questi tipi di campi rimangano al di sotto dei limiti di legge.
5. Quali sono, in ordine crescente gli impianti che determinano maggiore esposizione per la popolazione?
R. Ponti radio; stazioni radio base; trasmettitori televisivi trasmettitori radio.
6. L’interramento di un elettrodotto abbatte completamente il campo elettrico ed il campo magnetico?
R. Solo il campo elettrico. Quello magnetico viene fortemente contenuto nel senso che decade molto più rapidamente rispetto alle lineee aeree.
7. Perchè non si collocano le antenne delle stazioni radio base fuori dai centri abitati come si tende a fare con gli impianti di trasmissione radio e T.V.?
R. Gli impianti televisivi hanno solo lo scopo di inviare il segnale agli utenti che lo ricevono. Gli impianti per la telefonia mobile, invece oltre ad inviare i segali agli utenti, devono anche riceverlo dagli utenti stessi cioè dal telefonino che però ha una potenza molto bassa (1/4 di W) e quindi le SRB devono necessariamente essere collocate in vicinanza dell’utenza.
8. La televisione digitale, di prossima introduzione, aggrava i problemi di inquinamento elettromagnetico?
R. No, anzi li riduce perchè su una stessa frequenza, attualmente dedicata ad un solo canale televisivo, potranno essere collocati 4-5 canali.

TEMATISMO SANITARIO
9. Quali sono gli effetti che i campi elettromagnetici provocano sull’uomo e da cosa dipendono?
R. Gli effetti dipendono essenzialmente dalla frequenza e dall’intensità del campo elettromagnetico. Alle basse frequenze (elettrodotti) prevale l’effetto di correnti indotte nel corpo umano con la stimolazione dei tessuti nervosi e muscolari. Alle alte frequenze (impianti per le telecomunicazioni) prevalgono gli effetti temici con il riscaldamento dei tessuti.
10. Quando un campo elettromagnetico diventa pericoloso per la salute umana?
R. Solo quando superano i limiti prescritti dalla normativa.
11. Esistono dei tempi massimi consigliati per l’uso del telefono cellulare?
R. No. Esistono però degli standard internazionali espressi in quantità massima di energia e.m. ceduta al cranio. I costruttori di telefonini si attengono a tali standard
12. Qual è il modo migliore per utilizzare il telefono cellulare? L’uso dell’auricolare risolve/attenua il l’esposizione, in che modo?
R. Si, l’auricolare e il viva voce risolvono diversi problemi : l’uso del telefonino mentre si guida, disimpegnano le mani, infine attenuano significativamente l’esposizione perché allontanano il terminale dal cranio
13. Qual è la parte del corpo più esposta alle onde elettromagnetiche? Quali sono gli effetti causati in relazione all’esposizione? Sono reversibili?
R. Con riferimento al telefonino, le parti più esposte sono il cranio ed il polso della mano che tiene il terminale. Gli effetti sono termici (incremento di temperatura inferiore ad 1/10 di grado) e sono reversibili nel senso che cessano quando il terminale non trasmette.
14. È vero che un’antenna di una stazione radio base (ripetitore) è meno pericolosa per le abitazioni sottostanti rispetto alle abitazioni che si trovano di fronte all’antenna stessa?
R. Si (spiegare l’effetto cono di luce del faro)
15. Le parabole per la ricezione delle trasmissioni televisive satellitari sono pericolose?
R. No, sono antenne passive che non irradiano campo e.m.
16. Alcuni Comuni hanno fissano distanze minime delle antenne e degli elettrodotti dalle scuole. Con tale provvedimenti è realmente assicurata la tutela della salute dei bambini?
R. In generale no. Quello che è significativo è il non superamento dei limiti in corrispondenza dei recettori umani. La distanza da una antenna non è un parametro di sicurezza: in alcune situazioni può accadere che a distanze più brevi dall’antenna, il campo e.m. sia inferiore che a distanze maggiori.
17. Sono efficaci quei dispositivi propagandati per neutralizzare gli effetti dei telefoni cellulari sulla salute umana?
R. No
18. I disturbi che i campi elettromagnetici. provocano ad esempio sui citofoni, possono essere considerati come pericolosi anche per le persone?
R. In generale no, perchè avvengono già con valori di campo che sono inferiori ai limiti di esposizione fissati per la protezione della salute della popolazione

TEMATISMO NORMATIVO
19. Quale è il quadro delle norme italiane in materia di protezione dalla esposizione dei campi elettromagnetici e come si confronta con quello adottato degli altri Paesi?
R. Quadro normativo nazionale si basa sul principio di precauzione (legge 36/01) e Decreti applicativi del 2003. I limiti fissati da tali norme limiti risultano minori di quelli europei di un fattore 33 per gli elettrodotti e di un fattore tra 7 e 10 per gli impianti per le telecomunicazioni.
20. Chi autorizza l’installazione degli impianti e con quali procedute?
R. I comuni su parere positivo delle ARPA in merito al rispetto dei limiti di esposizione fissati dalla normativa.
21. Per le zone protette come: parchi, riserve naturali o recettori sensibili (scuole, ospedali,etc.), esistono delle limitazioni autorizzative all’installazione di: antenne radio, TV, telefonia mobile, elettrodotti?
R. In generale le zone protette sono caratterizzate da vincoli che possono riguardare anche tali impianti.
22. Quali sono i soggetti istituzionali preposti al controllo ed alla vigilanza delle sorgenti di campo elettromagnetico sul territorio?
R. Le ARPA
23. A chi deve rivolgersi il cittadino per verificare il rispetto della normativa sui limiti di esposizione ai campi elettromagnetici?
R. Al comune ed all’ARPA
24. La normativa vigente distingue l’esposizione della popolazione da quella dei lavoratori?
R. Si. Però non sono stati ancora emanate le norme per i lavoratori
25. Esiste una normativa specifica per l’inquinamento elettromagnetico generato dalla trazione ad alta velocità (T.A.V.)?
R. Per quanto riguarda le linee di alimentazione della trazione sono applicabili i limiti fissati dal decreto sugli elettrodotti. Per quanto riguarda l’utenza trasportata, non esiste una specifica norma.
26. Come possono tutelarsi i cittadini, i condomini, o i comitati rispetto l’installazione dei ripetitori di telefonia mobile? Quali sono gli enti preposti all’autorizzazione all’installazione e quali al controllo? Una volta installata un’antenna, chi garantisce il rispetto dei limiti di legge?
R. La legge sulla trasparenza degli atti della Pubblica amministrazione assicura ai cittadini di accedere agli atti istruttori per l’autorizzazione all’installazione degli impianti e verificarne i contenuti. Le Autorizzazioni all’installazione sono di competenza dei Comuni. Il controllo e la vigilanza degli impianti ai fini della verifica del rispetto limiti di esposizione fissati dalla normativa, sono di competenza delle ARPA

TEMATISMO SULLA RETE DI MONITORAGGIO
27. Quali informazioni aggiuntive danno le centraline rispetto agli altri strumenti di misura dei campi elettromagnetici?
R. Le centraline effettuano il monitoraggio, cioè la misura, in continuo del campo elettromagnetico registrandone i valori. Tale caratteristica consente di accertare come variano nel tempo i livelli del campo e quindi, al termine di ogni ciclo di monitoraggio, sono disponibili i dati sul valori massimi raggiunti e le informazioni relative al giorno, ora e minuto nei quali tale valore è stato raggiunto. Le centraline forniscono inoltre le informazioni relative ai contributi di campo elettromagnetico dovuti agli impianti di trasmissione radio-televisisvi ed agli impianti per la telefonia mobile.
28. Chi decide dove istallare le centraline?
R. I Municipi possono proporre al Comune il posizionamento delle centraline tenendo conto anche delle richieste dei cittadini.
29. Chi provvede alla validazione tecnica dei dati registrati dalla centraline?
R. In base al Protocolli d’Intesa del, 2004 tra Comune di Roma ed Arpa Lazio, la validazione dei dati è competenza dell’Agenzia.
30. Cosa accade se le centraline registrano superamenti dei limiti previsti dalla normativa?
R. In tali casi, l’Arpa provvede ad individuare gli impianti responsabili dei superamenti e, in relazioni alla tipologia degli impianti, sono emesse le ingiunzioni ai titolari degli stessi per riportare a norma le emissioni di campo elettromagnetico. Ove tali ingiunzioni non fossero adottate la normativa prevede la disattivazione degli impianti.

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