Ambito di Valorizzazione D1Il nuovo Piano Regolatore Generale individua tra le componenti della Città Storica quattro tipi di Ambiti di valorizzazione che (cfr. Norme Tecniche di Attuazione, art. 43, commi 1 e 2) riguardano prevalentemente luoghi della Città storica caratterizzati dalla presenza di edifici e manufatti non più utilizzati e riconvertibili a nuovi usi o che presentano fenomeni evidenti di degrado fisico e funzionale.
Inoltre, è previsto l’Ambito di valorizzazione relativo all’area di Ostia Lido (evidenziato come “tipo D” dal P.R.G.: art. 43 comma 2, lett. d delle N.T.A.) caratterizzato dall’esigenza di riqualificare il fronte-mare nel rispetto delle regole insediative dell’impianto urbano storico e dei caratteri architettonici emergenti attraverso una ridefinizione morfologica degli spazi aperti, che sia in grado di garantire una nuova sistemazione del lungomare ed una maggiore continuità della fruizione pedonale anche attraverso nuovi accessi all’arenile, nonché la realizzazione di nuove attrezzature e attività ricettive per il rilancio della funzione turistica, salvaguardando comunque la funzione residenziale esistente.

Tale obiettivo è già soddisfatto quasi per intero poiché entro il perimetro dell’Ambito di valorizzazione sono già in corso più progettazioni, con obiettivi e stadi di avanzamento diversi e sono:
- il programma di riqualificazione del lungomare di Ostia che si basa sulla realizzazione di un Lungomare attrezzato e fruibile dalla cittadinanza, compreso tra piazzale Magellano e il Dazio, dove finisce l’arenile interessato dagli stabilimenti;
- la redazione dello strumento urbanistico per la fruizione degli arenili che riguarda il miglioramento della prestazione dei servizi privati alla balneazione, la valorizzazione dell’offerta dei servizi pubblici alla balneazione, l’integrazione con la città retrostante connettendola al mare con varchi visivi e fisici.

Nelle aree circostanti possono completare il sistema:
- la centralità locale di Ostia Lido (n° XIII - 4 nel Nuovo Piano Regolatore Generale);
- il project financing per la sistemazione del mercato comunale di via Orazio dello Sbirro;
- la conversione dell’attuale deposito Gamboni in uno spazio espositivo - commerciale e la riqualificazione dello spazio pubblico circostante;
- il project financing dell’area utilizzata ex deposito e officina ATAC, corso Duca di Genova, primo polo culturale espositivo del XIII Municipio;
- la pedonalizzazione e sistemazione degli spazi pubblici di piazza Anco Marzio e la stazione Centro con la sistemazione dell’accesso in città dalla via del Mare fino al pontile dei Ravennati;

Ambito di Valorizzazione D1

I prodotti coordinati di più strumenti di progettazione consentono di ricostruire una passeggiata a mare dal Porto al Dazio con un’immagine unitaria. L’unica parte non coperta da pianificazione nell’Ambito D risulta essere il tratto di lungomare Paolo Toscanelli, compreso tra via delle Repubbliche Marinare e piazzale Magellano, uno dei tratti più interessanti del lungomare urbano, vista la presenza della città consolidata a ridosso dell’arenile con gli impianti più antichi.
Si garantisce così la continuità naturale tra il lungomare Duca degli Abruzzi (già oggetto di riqualificazione da parte del Municipo XIII) e tutta la parte di lungomare (arenili e spazi aperti) che vanno da piazza Anco Marzio verso il Canale dei Pescatori, realizzando di fatto la nuova interfaccia (funzionale e relazionale) tra fronte mare e l’impianto urbano storico retrostante.
Il progetto di riqualificazione del tratto di lungomare così definito si dovrà fondare sulle possibilità indicate dal Nuovo Piano Regolatore per gli ambiti di valorizzazione proprio con la finalità di integrare i margini dei tessuti residenziali con le attrezzature prospicienti il mare. In particolare le principali azioni dovranno prevedere una forte sinergia tra:
- l’opera pubblica del ridisegno del lungomare
- gli interventi privati sul patrimonio edilizio esistente per i quali il PRG consente un incremento massimo della SUv dell’edilizia esistente pari al 10% (cfr. Norme Tecniche di Attuazione, art. 43, comma 5, lett. d)

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