L’ex caserma Guido Reni, situata nel Municipio II di Roma, quartiere Flaminio, diventerà la sede della Città della Scienza. È quanto ha deciso Roma Capitale che ha lavorato per realizzare questo importante progetto con l’obiettivo di cambiare il volto di un intero quartiere, offrire nuovi servizi ai cittadini e mettere a disposizione della città una struttura che vuole essere un contributo alla sua crescita economica, sociale e culturale.
Lo “Stabilimento militare materiali elettronici e di precisione – Via Guido Reni” (SMMEP) riveste una grande rilevanza nel contesto urbano della parte nord della Città Storica e costituisce riferimento determinante ai fini della riqualificazione e dell’identità dei luoghi.
Nel vigente PRG, l’area è collocata nell’Ambito di Programmazione strategica Flaminio-Fori-Eur, ove viene data una particolare rilevanza ad una serie di trasformazioni da definirsi con progetti mirati, identificati come “Ambiti di valorizzazione”. Tali progetti, per i contesti in cui sono collocati e per il loro valore posizionale, costituiscono rilevanti occasioni di riqualificazione a scala locale e urbana, sia attraverso un innalzamento della qualità morfologica, sia attraverso l’inserimento di funzioni strategiche.
L’intervento di trasformazione dell’ex SMMEP di Via Guido Reni è, quindi, finalizzato a generare spazio pubblico ed a consentire la realizzazione di funzioni a servizio della città e delle sue prospettive internazionali, facendosi carico delle esigenze di prossimità degli abitanti. Pertanto, sulla base di quanto precede, è stata elaborata una specifica variante al PRG vigente con l’attribuzione della destinazione: “Ambito di Valorizzazione della Città Storica C/15 – Stabilimento militare materiali elettrici di precisione”.
Il progetto nasce dalla collaborazione fra due soggetti istituzionali: Roma Capitale e MEF-Agenzia del Demanio e coinvolge il Fondo immobiliare gestito dalla Cassa Depositi e Prestiti Investimenti SGR. La realizzazione della Città della Scienza e dei servizi pubblici annessi, sarà possibile grazie alla messa in valore dell’area, che consentirà di reperire le risorse necessarie per il completamento degli interventi previsti, senza costi aggiuntivi per l’Amministrazione Comunale.
Il primo passo per l’avvio del progetto è stato la revoca della delibera 8 del 28-29 ottobre del 2010 attraverso la quale si intendeva dare attuazione al Protocollo d’Intesa fra il Comune di Roma e il Ministero della Difesa firmato il 4 giugno del 2010. L’accordo che prevedeva la valorizzazione di 15 caserme della Capitale, nascondeva il trasferimento di 550 milioni di euro da parte dello Stato al bilancio di Roma Capitale. Com’è noto il Protocollo, però, alla sua scadenza luglio 2011 (1 anno dalla sottoscrizione) non è stato più rinnovato.
L’attuale Giunta Capitolina, con la memoria approvata il 25 settembre 2013, ha successivamente formulato l’obiettivo di restituire una finalità pubblica all’intervento prevedendo, oltre alla realizzazione della Città della Scienza, la presenza di alloggi sociali pari al 20% della quota residenziale e servizi pubblici per il quartiere. Dopo un serrato confronto con l’Agenzia del Demanio e con l’acquirente, Cassa Depositi e Prestiti Investimenti SGR, Roma Capitale ha approvato in Giunta, il 27 dicembre 2013, la relativa variante urbanistica. In pochi mesi, dunque, il progetto ha quasi interamente completato il suo iter amministrativo.
Roma Capitale ha avviato quindi il processo di partecipazione con la cittadinanza per definire le attrezzature pubbliche e rilanciare il Progetto Urbano Flaminio.
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