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Le città europee devono affrontare un sempre più frequente numero di rischi e shock dovuti ai cambiamenti climatici, ma anche alle dinamiche sociali, quali il cambiamento demografico e l'invecchiamento della popolazione.

Dal 22 al 25 febbraio si è svolto a Roma il workshop internazionale del progetto europeo H2020 Smart Mature Resilience - SMR che vede la Città di Roma, attraverso la U.O. Riqualificazione di Ambito – Qualità (Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, con il supporto della società in-house Risorse per Roma) partner di un consorzio di cui fanno parte Donostia-San Sebastian (Spagna), Bristol (Regno Unito), Glasgow (Regno Unito), Kristiansand (Norvegia), Riga (Lettonia) e Vejle (Danimarca).

Alle città si uniscono i partner scientifici: docenti e ricercatori altamente qualificati e impegnati sul tema della resilienza urbana, provenienti da illustri istituti quali ICLEI e DIN (Germania) e le Università di Tecnun della Navarra, capofila di progetto, (Spagna), Università di Agder (Norvegia), Linkoping (Svezia), e Glasgow-Strathclyde (Regno Unito).

SMR si propone di sostenere le città d’Europa nel diventare più resilienti alle sfide economiche, sociali e climatiche di un mondo sempre più globalizzato, turbolento ed imprevedibile.

Tutti i partner sono chiamati a sostenere le politiche e la valutazione dei rischi a favore della resilienza attraverso un progetto di cooperazione altamente innovativo finanziato dal Programma europeo Horizon 2020.

I temi centrali del workshop internazionale di Roma sono stati quelli della resilienza sociale, ossia la capacità di cui si devono necessariamente dotare le comunità urbane per adattarsi, riorganizzarsi e crescere in risposta a qualsiasi possibile crisi o emergenza.

Il primo giorno, nella prestigiosa sede di Palazzo Braschi, è stata presentata l’esperienza di Roma, grazie al fondamentale contributo di esperti attivi nella città e provenienti dalla Protezione Civile, dal Dipartimento Politiche Sociali di Roma, dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, dall’Università di Roma 3, dall’ENEA, dalle associazioni come Caritas e Comunità di S.Egidio. E’ stata una utile ed importante occasione in cui diversi uffici competenti in materia di resilienza si sono incontrati e hanno condiviso conoscenze e know-how in un contesto internazionale. Questo ha consentito di comprovare l’importanza di un progetto europeo di cooperazione quale Horizon 2020, il quale ha dimostrato di essere un’opportunità unica per promuovere scambi di esperienze e nuove sinergie per migliorare le politiche e le azioni delle città dell’Unione europea.

Il secondo giorno è stato l’occasione per un laboratorio coordinato dai rappresentanti dell’Università di Strathclyde: i circa 30 ospiti internazionali, insieme agli esperti romani coinvolti, lavorando in piccoli gruppi, hanno contribuito a sviluppare scenari condivisi, proiettati in tempo reale su uno schermo gigante, che mostrava i diversi rischi individuati, associati ai problemi sociali da affrontare nelle nostre città affinché esse possano essere resilienti; quali le conseguenze, quali politiche da implementare per mitigare i rischi, ecc.

Il terzo giorno si è svolto nella Casa della Città del Quartiere Ostiense, la “casa di vetro” dove si favoriscono il dialogo, il confronto e la comunicazione con i cittadini. I partner hanno lavorato insieme per mettere in luce quali sono le azioni e le politiche che le città hanno già attuato e/o hanno in programma di realizzare a proposito dei problemi della resilienza sociale, quali le capacità organizzative e competenze di cui dovrebbero dotarsi e quali gli ostacoli e le difficoltà da superare.

Il quarto giorno è stato il momento della valutazione del lavoro dei workshop svolti: i workshop hanno permesso di mettere in luce concetti condivisi della resilienza a livello europeo, sia in termini teorici sia pratici, ora attraverso l’integrazione delle esperienze scientifiche delle università coinvolte, ora attraverso quelle applicate e pratiche delle città partner; città queste che si sono messe in gioco confrontandosi su sfide e azioni future comuni.

Il prossimo appuntamento di laboratorio europeo è previsto in Norvegia a settembre.

 

 


English version

European cities are facing an increasing number of risks and shocks due to climate change and social dynamics, such as demographic change and aging of the population.

The International Workshop of the European project H2020 Smart Mature Resilience - SMR took place in Rome on 22-25 February 2016. The City of Rome, through the Unit Riqualificazione di Ambito – Qualità (Department of Urban Planning), and the support of the in-house company Risorse per Roma, is partner of the consortium which includes Donostia-San Sebastian (Spain), Bristol (UK), Glasgow (UK), Kristiansand (Norway), Riga (Latvia) and Vejle (Denmark).

The scientific partners of the project are: professors and highly qualified researchers committed to urban resilience from distinguished institutions such as ICLEI and DIN (Germany), the University of Tecnun of Navarra, the project leader, (Spain), University of Agder (Norway), Linkoping (Sweden), and Glasgow-Strathclyde (United Kingdom).
SMR aims to support European cities in becoming more resilient to the economic, social and climate  challenges of an increasingly globalized, turbulent and unpredictable world.

All partners are called upon to support the policies and risk assessment in favor of resilience through a highly innovative cooperation project funded by the European Horizon 2020 program.

The core themes of the Rome International Workshop were related to social resilience, ie the necessary capacity of urban communities to adapt, reorganize themselves and grow in response to any possible crisis or emergency.

The first day, in the prestigious Palazzo Braschi, was dedicated to the presentation of the experience of Rome, thanks to the fundamental contribution of experts active in the city: the Civil Protection Office, the Department of Social Affairs of Rome, the Department of Epidemiology of the Lazio Region, the University of Roma 3, ENEA and associations such as Caritas and the Community of St. Egidio.

It was a useful and important occasion in which different offices competent in resilience shared knowledge and know-how in an international context. This allowed to demonstrate the importance of a European cooperation program such as Horizon 2020, which has proven to be a unique opportunity to promote the exchange of experience and new synergies to improve the policies and actions of the EU cities.

The second day was an opportunity for a coordinated laboratory by representatives of the University of Strathclyde: approximately 30 international guests, together with the Roman experts involved, working in small groups, helped to develop shared scenarios projected in real time on a screen which showed the different risks identified, associated with the social challenges faced by our cities in order to be resilient; the consequences; the policies to be implemented to mitigate the risks, etc.

The third day was held in the Casa della Città in the Ostiense district, the "glass house" where dialogue and communication with citizens are promoted. The partners worked together to bring to light what are the actions and policies that cities have already implemented and / or are planning to implement in terms of social resilience,  which are the organizational skills and capacities to acquire and which are the obstacles and difficulties to overcome.

The fourth day was dedicated to the evaluation of the workshops held throughout the project: they have allowed to highlight shared concepts of resilience at European level, both in theoretical and practical terms, through the integration of the scientific experience of the universities involved and the experiences of the partner cities; cities which have put themselves on the line in facing common challenges and future actions.

The next European laboratory will take place next September in Norway.

 

 

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Roma, 28 giugno 2016

 

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