Direzione Edilizia
Delocalizzazione dei centri di autodemolizione e rottamazione
Piano di delocalizzazione dei centri di autodemolizione e rottamazione. Indicazioni alla Regione Lazio sulla conformità urbanistica al Piano Regolatore Generale.
Ricognizione di n. 21 localizzazioni.
Annualità di riferimento: Entro 2012
Stato attuale: Deliberazione della Giunta Capitolina n.108 del 24.11.2010
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Localizzazione delle aree dei nuovi centri parrocchiali
Ricognizione programma di localizzazione delle aree dei nuovi centri parrocchiali, approvato con Deliberazione Consiglio Comunale n. 93/2006. Localizzazione di ulteriori 27 siti.
Ulteriori 27 siti individuati.
Annualità di riferimento: Entro 2012
Stato attuale: Deliberazione della Giunta Capitolina n.95 del 1.04.2011
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Il progetto del Quartiere della Città della Scienza - Presentazione
L’ex caserma Guido Reni, situata nel Municipio II di Roma, quartiere Flaminio, diventerà la sede della Città della Scienza. È quanto ha deciso Roma Capitale che ha lavorato per realizzare questo importante progetto con l’obiettivo di cambiare il volto di un intero quartiere, offrire nuovi servizi ai cittadini e mettere a disposizione della città una struttura che vuole essere un contributo alla sua crescita economica, sociale e culturale.
Lo “Stabilimento militare materiali elettronici e di precisione – Via Guido Reni” (SMMEP) riveste una grande rilevanza nel contesto urbano della parte nord della Città Storica e costituisce riferimento determinante ai fini della riqualificazione e dell’identità dei luoghi.
Nel vigente PRG, l’area è collocata nell’Ambito di Programmazione strategica Flaminio-Fori-Eur, ove viene data una particolare rilevanza ad una serie di trasformazioni da definirsi con progetti mirati, identificati come “Ambiti di valorizzazione”. Tali progetti, per i contesti in cui sono collocati e per il loro valore posizionale, costituiscono rilevanti occasioni di riqualificazione a scala locale e urbana, sia attraverso un innalzamento della qualità morfologica, sia attraverso l’inserimento di funzioni strategiche.
L’intervento di trasformazione dell’ex SMMEP di Via Guido Reni è, quindi, finalizzato a generare spazio pubblico ed a consentire la realizzazione di funzioni a servizio della città e delle sue prospettive internazionali, facendosi carico delle esigenze di prossimità degli abitanti. Pertanto, sulla base di quanto precede, è stata elaborata una specifica variante al PRG vigente con l’attribuzione della destinazione: “Ambito di Valorizzazione della Città Storica C/15 – Stabilimento militare materiali elettrici di precisione”.
Il progetto nasce dalla collaborazione fra due soggetti istituzionali: Roma Capitale e MEF-Agenzia del Demanio e coinvolge il Fondo immobiliare gestito dalla Cassa Depositi e Prestiti Investimenti SGR. La realizzazione della Città della Scienza e dei servizi pubblici annessi, sarà possibile grazie alla messa in valore dell’area, che consentirà di reperire le risorse necessarie per il completamento degli interventi previsti, senza costi aggiuntivi per l’Amministrazione Comunale.
Il primo passo per l’avvio del progetto è stato la revoca della delibera 8 del 28-29 ottobre del 2010 attraverso la quale si intendeva dare attuazione al Protocollo d’Intesa fra il Comune di Roma e il Ministero della Difesa firmato il 4 giugno del 2010. L’accordo che prevedeva la valorizzazione di 15 caserme della Capitale, nascondeva il trasferimento di 550 milioni di euro da parte dello Stato al bilancio di Roma Capitale. Com’è noto il Protocollo, però, alla sua scadenza luglio 2011 (1 anno dalla sottoscrizione) non è stato più rinnovato.
L’attuale Giunta Capitolina, con la memoria approvata il 25 settembre 2013, ha successivamente formulato l’obiettivo di restituire una finalità pubblica all’intervento prevedendo, oltre alla realizzazione della Città della Scienza, la presenza di alloggi sociali pari al 20% della quota residenziale e servizi pubblici per il quartiere. Dopo un serrato confronto con l’Agenzia del Demanio e con l’acquirente, Cassa Depositi e Prestiti Investimenti SGR, Roma Capitale ha approvato in Giunta, il 27 dicembre 2013, la relativa variante urbanistica. In pochi mesi, dunque, il progetto ha quasi interamente completato il suo iter amministrativo.
Roma Capitale ha avviato quindi il processo di partecipazione con la cittadinanza per definire le attrezzature pubbliche e rilanciare il Progetto Urbano Flaminio.
Per informazioni e chiarimenti:
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Approfondimenti
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Il Quartiere della Città della Scienza - Il Progetto Urbano Flaminio
Nell’aprile del 2002 il Dipartimento VI del Comune di Roma avvia la procedura del “Progetto Urbano” per l’area del Flaminio-Foro Italico, investita in breve tempo da una molteplicità di progetti e programmi che necessitano di un coordinamento che li ponga in coerenza tra loro, e ne verifichi “ la sostenibilità urbanistica, ambientale, economica e sociale”.
Le attività relative alla redazione del Progetto Urbano Flaminio-Foro Italico si concludono nell’ottobre del 2002 con la redazione di un documento di indirizzo denominato “Progetto Urbano Flaminio-Foro Italico - Obiettivi e strategie di intervento”. Il documento è recepito dalla Giunta Comunale l’11 febbraio 2003 (Decisione G.C. n.27 del 11.02.2003) quale atto propedeutico alla successiva approvazione da parte del Consiglio Comunale.
Nei mesi successivi all’approvazione in Giunta Comunale si svolgono incontri con i cittadini, le associazioni di quartiere ed i Municipi, per discutere i contenuti del documento di indirizzo. In particolare, l’Assessorato all’Urbanistica promuove il “Forum Flaminio” quale strumento di progettazione partecipata, che consentirà di acquisire suggerimenti, pareri e proposte integrative su tutto l’ambito del Flaminio. Sulla base delle risultanze dei suddetti incontri e delle indicazioni emerse dal “Forum Flaminio” la II Commissione Consiliare Permanente LL.PP. e Mobilità propone una serie di emendamenti al documento precedentemente approvato dalla Giunta Comunale.
Il 6 ottobre 2005 il Consiglio Comunale, con deliberazione n. 249, approva il “Progetto Urbano Flaminio-Foro Italico”.
Il Progetto Urbano Flaminio-Foro Italico conferma le indicazioni già contenute nel PRG per l’Ambito di programmazione strategica "Flaminio-Fori-EUR", fornendo un esame di dettaglio delle diverse questioni in gioco con l’apporto di nuovi elementi di conoscenza e riflessione.
I suoi contenuti fondamentali sono: riqualificazione dell’asse Guido Reni-De Coubertin, del Villaggio Olimpico e del Foro Italico, connessione ambientale della direttrice Monte Mario-Villa Glori, potenziamento del trasporto pubblico con incremento della pedonalità in tutta l’area. Alle suddette indicazioni il PUF aggiunge la riqualificazione dell’area di Piazza Mancini, oltre ad una particolare attenzione per il recupero e la riqualificazione degli spazi pubblici del tridente Flaminio e del Villaggio Olimpico. Inoltre, particolare importanza detiene l’asse storico di via Flaminia, di cui si propone la riqualificazione come direttrice prevalentemente pedonale e ciclabile, oltre che tranviaria, con ridimensionamento e razionalizzazione della viabilità veicolare privata, in modo da poter disporre di nuovo di una passeggiata d’ingresso a Campo Marzio, da collegare con il tratto dell’antico tracciato romano di Tor di Quinto.
In relazione ai dati storico-strutturali emergenti dell’area, ai dati sullo stato di fatto, alle problematiche e alle criticità rilevabili, il PUF individua alcuni particolari “sistemi urbani unitari”, ambiti all’interno dei quali sono ricomprese, a vario titolo, tematiche riconducibili al medesimo sistema di relazioni o a categorie progettuali omogenee. I sistemi individuati sono:
1. Asse storico Piazza del Popolo-Ponte Milvio;
2. Direttrice Monte Mario-Villa Glori;
3. Area del Villaggio Olimpico;
4. Area di Piazza Mancini;
5. Area del Foro Italico-Ministero degli Esteri;
6. Borghetto Flaminio;
7. Valle Giulia;
8. Pendici e margini naturalistici-rupi dei Monti Parioli e di Villa Glori;
9. Sponde e argini del Tevere da Ponte Matteotti a Ponte Flaminio.
Le linee strategiche fondamentali del Progetto Urbano Flaminio-Foro Italico posso essere sintetizzate come segue:
1. il completamento e il rafforzamento della struttura urbana;
2. la riqualificazione dell’esistente;
3. la congruenza reciproca degli interventi in programma, in un quadro generale di sostenibilità e di recupero del grande sistema ambientale dell’area.
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