La nuova organizzazione territoriale di Roma prende atto sia delle sue solide componenti sociali, economiche, culturali ed ambientali, sia della ricchezza delle sue differenze interne. Roma è infatti parte di un sistema di insediamenti che va al di là del proprio confine amministrativo, e ha, allo stesso tempo, al proprio interno una molteplicità di piccole città con una loro storia ed una loro identità.

Nonostante le sue grandi dimensioni, Roma ha forti relazioni con l'intera cintura dei comuni che la circondano: molte persone si sono trasferite nei comuni vicini, con un aumento del traffico quotidiano sulle vecchie vie consolari. Questo sistema metropolitano va razionalizzato e qualificato.

Tutta l'impostazione del Nuovo Piano sottolinea l'esigenza di una pianificazione che coinvolga i comuni limitrofi. I parchi e linee ferroviarie - gli elementi strutturali del Piano - già sono di livello metropolitano. La scelta dei nuovi centri, nuclei di servizi urbani e metropolitani, è stata fatta prestando massima attenzione anche alle realtà già esistenti nei comuni vicini. Infine, al suo interno, il Nuovo Piano punta a un forte decentramento, delegando i progetti di interesse locale e ponendo fin d'ora gli attuali Municipi nella posizione in cui verranno a trovarsi quando saranno vere e proprie "città della metropoli".

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