piano periferie

 

I particolari del Piano
Circa 32 milioni destinati ai Piani di zona che permetteranno di portare a termine interventi fondamentali e attesi di urbanizzazione primaria e secondaria: in alcuni quartieri, si tratta di illuminazione pubblica, marciapiedi, rete potabile, rete fognaria. Le risorse sono state ricavate dalle entrate derivate dallo sblocco delle procedure di affrancazione e trasformazione. Tra questi ci sono gli oltre 5 milioni stanziati nel Piano di Zona Trigoria IV Via Trandafilo, che saranno investiti per cabine elettriche, completamento della rete potabile, fognaria, elettrica, e illuminazione pubblica e i 4 milioni per il completamento delle opere nel Piano di Zona B44 Torresina 2, per la rete potabile, quella fognaria, i marciapiedi, l’illuminazione pubblica, le strade, e la segnaletica. Sono inoltre previste opere analoghe a Ponte Galeria per circa 5,4 milioni, Colle Fiorito per circa 4,5 milioni, Pian Saccoccia per circa 3,2 milioni, Tor Cervara per circa 4,3 milioni, Osteria del Curato per circa 3,4 milioni e Muratella per circa 1,4 milioni.

Per quanto riguarda i Piani di recupero urbano, sono circa 45 milioni le risorse derivanti da Fondi ex art.11 (ex Gescal, oneri urbanizzazione) destinati alla realizzazione di opere attese da anni. Tra queste ci sono il restauro e sistemazione museale del Casale della Massima e la realizzazione di un ponte ciclopedonale e tra il quartiere Magliana e Valco San Paolo.

Sono circa 23 milioni, invece, i fondi destinati alle zone ex abusive, Zone O e Toponimi, e provengono dai versamenti delle Acru (Associazioni consortili di recupero urbano) e da oneri per sanatorie dei condoni delle zone O.


Gli aspetti del Piano che determinano un nuovo approccio

- la destinazione dei fondi provenienti dalle periferie torna alle periferie stesse: il finanziamento di queste opere, infatti, deriva per la maggior parte da oneri concessori e finanziari generati da interventi attuati nelle periferie;
- Roma Capitale torna a realizzare direttamente le opere pubbliche di urbanizzazione superando il regime di esclusivo affidamento ai privati;
- il recupero di fondi statali dormienti, come ad esempio quelli ex Gescal, destinati dall’inizio degli anni duemila alla Capitale e mai spesi finora;
- lo sblocco delle procedure di affrancazioni e trasformazioni dal 2021, i cui proventi vengono destinati al completamento dei Piani di Zona;
- versamenti da parte dei Consorzi di recupero urbano a Roma Capitale con vincolo di destinazione per la realizzazione di opere pubbliche nelle periferie ex abusive.


Le modalità di realizzazione delle opere

La realizzazione di queste opere avverrà attraverso due distinte modalità: nel caso delle opere relative alle Zone O e ai Toponimi saranno progettate e attuate direttamente dalla società in house Risorse per Roma; per le opere di urbanizzazione previste nei Piani di Zona e nei Piani di Recupero urbano, sia la progettazione esecutiva e sia la realizzazione avverrà attraverso lo strumento dell’Accordo Quadro. In tale ottica l’Amministrazione capitolina ha indetto lo scorso 20 settembre una gara dal volume di circa 200 milioni di euro gestito dalla Centrale unica degli appalti che si concluderà il 28 ottobre 2024. L’Accordo avrà una durata di 48 mesi a partire dalla data di sottoscrizione del primo contratto applicativo. Lo strumento dell’Accordo Quadro è stato scelto proprio in quanto consente maggiore efficienza e rapidità e permette di evitare la frammentarietà derivata dalla molteplicità di affidamenti separati.

Sarà possibile, inoltre, incrementare nel tempo la dotazione finanziaria e, di conseguenza, la quantità delle opere del Piano attraverso ulteriori versamenti ACRU, ulteriori fondi derivanti da affrancazioni e trasformazioni e oneri concessori versati dagli operatori privati contestualmente al ritiro del pdc e dall'escussione delle polizze fidejussorie per inadempimenti.


Il “Piano per le Opere pubbliche dei programmi urbanistici nelle periferie” è stato presentato in Campidoglio il 30 settembre 2024 alla presenza del Sindaco Roberto Gualtieri, dell'Assessore all'Urbanistica Maurizio Veloccia e del presidente della Commissione Urbanistica Tommaso Amodeo.

presentazione piano periferie

Guarda il video della presentazione su YouTube.

Documenti scaricabili
Presentazione del Piano (file pdf - Mb 1,8)

Antenna di telefonia mobile

 

La legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (Legge 22 febbraio 2001, n. 36 e smi) prevede che: “I comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base …” e “di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato …

Successivamente la legge Regione Lazio n. 19 del 23 novembre 2022 “Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2022. Disposizioni varie”, all’art.9 comma 7, ha individuato criteri generali per la localizzazione dei siti di trasmissione e degli impianti per la telefonia mobile e le tecnologie assimilate, stabilendo altresì che: “entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge e sulla base dei criteri di cui al comma 7, i Comuni, singolarmente o in forma associata, individuano, con proprio regolamento, ai sensi dell’art. 8, comma 6 della L 36/2001, i siti maggiormente idonei per la localizzazione di nuovi impianti di telefonia mobile e per la delocalizzazione di quelli esistenti, nonché i siti sensibili al fine di assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti di telefonia mobile e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, anche modificando o integrando gli strumenti di programmazione urbanistica

Il comma 9 di detto articolo stabilisce altresì che l’adozione di detto regolamento avvenga mediante procedure tese ad assicurare:

“a) la trasparenza, l’informazione e la partecipazione a titolo consultivo della popolazione residente e di altri soggetti, pubblici e privati, interessati;

b) la consultazione con i comuni confinanti, al fine di favorire l’installazione su strutture di supporto comuni o all’interno di siti comuni, qualora l’impianto da realizzare sia localizzato entro i 200 metri dal confine comunale”.

Con Delibera n. 17 del 26 gennaio 2023 la Giunta Capitolina ha quindi approvato lo schema di Regolamento per la localizzazione, l'installazione e la modifica degli impianti di telefonia mobile e tecnologie assimilabili, ai sensi dell'art. 8, comma 6, della L. 36/2001 e dell'art. 9, commi 7 e 8 della Legge Regionale n. 19/2022, volto ad "assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico..." e disposto di avviare la procedura di informazione e partecipazione consultiva della cittadinanza per la definizione del Regolamento.

Lo schema di Regolamento adottato dalla Giunta Capitolina è diretto ad assicurare il corretto insediamento urbanistico, territoriale e ambientale degli impianti minimizzando l’esposizione della popolazione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.

Allo schema di Regolamento sono allegati: la definizione dei siti sensibili, il loro censimento e la loro individuazione cartografica organizzata, per agevolarne la consultazione, su base municipale.

I criteri adottati per l’individuazione dei siti classificabili come “sensibili” sono particolarmente orientati alla protezione dell’utenza più fragile: i bambini in tenera età, gli adolescenti, i malati, gli anziani e le persone diversamente abili.

Oltre alla tutela della salute dei cittadini, la schema di Regolamento è finalizzato alla protezione dei beni di interesse storico, artistico, culturale, paesaggistico, ambientale e naturalistico prevedendo, tra l’altro,  interventi di rilocalizzazione degli impianti, il loro accorpamento su strutture di supporto comuni o all’interno di siti dedicati e la riduzione del numero complessivo delle installazioni, compatibilmente con le esigenze di copertura delle zone servite dagli impianti e fatto salvo il rispetto dei limiti di campo elettromagnetico.

Al fine di favorite l’informazione e la consultazione della cittadinanza, lo schema di Regolamento e la mappatura dei siti sensibili, elaborata per ciascun Municipio, sono pubblicati a piè di pagina e nei prossimi due mesi sarà possibile da parte degli interessati presentare memorie e/o contributi partecipativi.

La presentazione di memorie e/o contributi partecipativi allo schema di Regolamento potrà avvenire attraverso la compilazione del Form OnLine, oppure, in alternativa, tramite l’inoltro di pec all’indirizzo mail del Dipartimento PAU: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando il seguente oggetto:
Contributo per la definizione dello schema di Regolamento per la localizzazione, l'installazione e la modifica degli impianti di telefonia mobile e tecnologie assimilabili

La presentazione da parte degli interessati di contributi partecipativi e/o memorie allo schema di Regolamento dovrà avvenire entro il 22 maggio 2023.

A conclusione del percorso di informazione e consultazione, tutte le istanze pervenute saranno raccolte nel Documento della partecipazione che sarà allegato alla proposta di Deliberazione per l’approvazione del Regolamento, nella sua versione conclusiva, da parte dell’Assemblea Capitolina.

 

Allegati

 

 

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