Importante: i termini di scadenza per la presentazione delle proposte sono stati prorogati di 30 giorni con Determinazione Dirigenziale n. 439 del 27 giugno 2011.
La nuova scadenza è fissata per il 3 agosto 2011.
Per l'occasione in tale data l'Ufficio Protocollo sarà aperto per la ricezione delle adesioni dalle ore 9:00 alle 12:00.

COMUNE DI ROMA
Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica
Direzione Programmazione Grandi Opere Strategiche
U.O. Programmazione Grandi Opere Strategiche

PIANO CASA DEL COMUNE DI ROMA
Invito pubblico per la realizzazione di alloggi in housing sociale, mediante cambi di destinazione d’uso di zone urbanistiche non residenziali

L’Amministrazione capitolina informa che, con deliberazione di Giunta capitolina n. 74 del 23.03.2011, sono stati riaperti i termini per la presentazione delle proposte di intervento, apportando modifiche ed integrazioni all’Invito pubblico in oggetto.
La nuova scadenza è stata fissata per il 4.07.2011; entro e non oltre tale data le proposte di adesione all’Invito, sottoscritte dal soggetto proponente o dal legale rappresentante, dovranno essere consegnate a mano o trasmesse, tramite raccomandata A/R o a mezzo Agenzia di recapito autorizzata a Roma Capitale - Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica - Ufficio Protocollo - Via del Turismo 30 - 00144.
In caso di trasmissione tramite spedizione, ai fini della scadenza farà fede la data del timbro di partenza.
Il testo integrale dell’Invito pubblico, coordinato con le nuove modifiche ed integrazioni, e contenente tutte le condizioni di partecipazione può essere ritirato presso l‘Ufficio Grandi Opere Strategiche, negli orari di apertura al pubblico: il lunedì dalle ore 9:00 alle ore 12:00 e il giovedì dalle ore 9:00 alle ore 12:00 e dalle ore 14:00 alle ore 16:00 oppure scaricato: "Invito pubblico zone urbanistiche - Testo coordinato".
Inoltre, per informazioni e richieste di chiarimenti è possibile contattare l'Ufficio Grandi Opere Strategiche via e-mail all’indirizzo:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
oppure telefonicamente chiamando il numero 06.6710.6525-6601 dal lunedì al venerdì, dalle ore 09:00 alle ore 12:00 e il giovedì, dalle ore 14:00 alle ore 16:00.

Il Direttore: Ing. Errico Stravato
Il Dirigente: Arch. Cinzia Esposito

Documenti scaricabili:


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Domande poste più frequentemente (comunemente chiamate F.A.Q. dall'inglese Frequently Asked Questions):

1) Cosa sono gli “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”?

2) Come sono individuati i nuovi “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”?

3) A che punto è la procedura di individuazione dei nuovi “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”?

4) Che tipo di residenze verranno realizzate negli “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”?

5) Cos’è l’housing sociale e a chi si rivolge?

6) E’ possibile acquistare fin da ora abitazioni in housing sociale all’interno degli ambiti di riserva?

7) E’ possibile acquistare fin da ora abitazioni private all’interno degli ambiti di riserva?



1) Cosa sono gli “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”?
Gli “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata” sono aree che secondo il PRG vigente possono essere acquisite dal Comune mediante cessione di cubature per far fronte a iniziative di interesse generale.
Tali aree non attribuiscono di per sé alcun diritto edificatorio ai loro proprietari fino a quando, e se, l’Amministrazione Comunale deciderà che vi sia la necessità di mettere in campo nuove aree.
L’acquisizione delle aree definite “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata” avviene secondo questo meccanismo: su una capacità edificatoria pari a 0,3 mq/mq, lo 0,06 mq/mq è attribuita ai proprietari in cambio dell’acquisizione e la restante (pari all' l'80%) spetta all'Amministrazione Comunale per finalità di interesse pubblico e sociale, e questa amministrazione ha deciso che sia destinata con priorità all'edilizia residenziale.
Naturalmente, poiché gli “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata” sono sottoposti all'approvazione di uno strumento urbanistico esecutivo, fino all’approvazione di tale strumento le aree così individuate sono soggette alla disciplina stabilita per l’Agro romano, cioè non sono edificabili.

2) Come sono individuati i nuovi “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”?
L’Amministrazione Comunale ha approvato, con la D. G.C. n. 315/2008 un invito pubblico volto a sollecitare e verificare la disponibilità dei privati, proprietari di aree, le quali, se ritenute idonee diventeranno “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”. Questa scelta è stata poi recepita dal Consiglio Comunale nella delibera che ha approvato gli “indirizzi per il Piano Casa del Comune di Roma”
L’offerta delle aree da parte dei proprietari che hanno aderito a tale invito non è vincolante per il Comune, il quale è libero di valutarle (naturalmente secondo i criteri specificati nello stesso) e di avviare le procedure necessarie all’accoglimento delle proposte ritenute maggiormente in linea con gli obiettivi e con la strategia urbanistica.

3) A che punto è la procedura di individuazione dei nuovi “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”?
L’Invito pubblico per l'individuazione di nuovi Ambiti di riserva, finalizzati al reperimento di aree per l'attuazione del Piano Comunale di housing sociale e di altri interventi di interesse pubblico promosso dall'Amministrazione Comunale, che si ripete ha esclusivamente carattere ricognitivo e pertanto non assolutamente impegnativo, è stato approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 315 del 15 ottobre 2008 e nel termine sono pervenute 334 proposte ancora oggetto di valutazione da parte degli uffici. A ciò sta provvedendo una commissione interna composta dai direttori dei dipartimenti interessati.
Una volta individuate le proposte da accogliere, l'Amministrazione Comunale procederà alla variante urbanistica, ai sensi della L n.1150/1942 e smi e della L.R n.38/1999 delle diverse aree prescelte, con il cambio di destinazione a "Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata".

4) Che tipo di residenze verranno realizzate negli “Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata”?
L’operazione è finalizzata alla creazione di alloggi in Housing sociale per garantire l’accesso alla locazione a categorie svantaggiate, attraverso un canone concordato. Al fine di rendere tale manovra sostenibile il Comune concede ai proprietari delle aree messe a disposizione per l’housing di realizzare contestualmente una quota di edilizia privata.
Gli ambiti di riserva, quindi, ospiteranno sia abitazioni in Housing sociale, che edilizia residenziale destinata a libero mercato.

5) Cos’è l’housing sociale e a chi si rivolge?
Per “housing sociale” si intende l’insieme di alloggi e servizi, di azioni e strumenti rivolti a coloro che non riescono a soddisfare sul mercato il proprio bisogno abitativo, per ragioni economiche o per l’assenza di un’offerta adeguata. La finalità dell’housing sociale è di migliorare la condizione di queste persone, favorendo la formazione di un contesto abitativo e sociale dignitoso all’interno del quale sia possibile, non solo accedere ad un alloggio adeguato, ma anche a relazioni umane ricche e significative.
Data l’assenza di sovvenzioni pubbliche, l'housing sociale si focalizza su quella fascia di cittadini che sono disagiati in quanto impossibilitati a sostenere un affitto di mercato, ma che non lo sono al punto tale da poter accedere all’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP).
L'“housing sociale” rappresenta una politica per l'incremento del patrimonio in affitto a prezzi calmierati o controllati.
Gli alloggi realizzati mediante tale programma possono essere assegnati in locazione alle categorie individuate dall'art. 11, comma 2 del DL n. 112 del 25 giugno 2008, convertito con legge n.133 del 6 agosto 2008 ("Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria").
Tali categorie sono:
a) nuclei familiari a basso reddito, anche monoparentali o monoreddito;
b) giovani coppie a basso reddito;
c) anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate;
d) studenti fuori sede;
e) soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio;
f) altri soggetti in possesso dei requisiti di cui all’art. 1 della legge 8 febbraio 2007, n. 9;
g) immigrati regolari a basso reddito, residenti da almeno dieci anni nel territorio nazionale ovvero da almeno cinque anni nella medesima regione.
Le suddette categorie sociali devono inoltre essere in possesso dei requisiti soggettivi stabiliti dalle norme statali e regionali per l’accesso all’edilizia residenziale agevolata, ivi compresi i limiti di reddito stabiliti dalla Regione Lazio con determinazione del Dipartimento del territorio n. 3089/2008, assunta ai sensi dell’art. 16 della LR n. 12/1999, limitatamente alle prime due fasce di reddito.
La durata della locazione può arrivare fino a 25 anni con un canone mensile pari a 6 euro al mq di superficie.

6) E’ possibile acquistare fin da ora abitazioni in housing sociale all’interno degli ambiti di riserva?
No. Gli alloggi realizzati in “housing sociale” sono destinati esclusivamente alla locazione, per una durata che può arrivare fino a anni 25, al canone mensile di 6€ al mq. L’accesso a tale locazione è limitato a determinate categorie sociali (cfr. L.133/2008) in possesso di specifici requisiti stabiliti dalla legge.

7) E’ possibile acquistare fin da ora abitazioni private all’interno degli ambiti di riserva?
I proprietari delle aree degli “ambiti di riserva a trasformabilità vincolata” su cui verrà realizzato l’housing avranno la possibilità di costruire una quota di edilizia residenziale privata da introdurre sul libero mercato. Ad oggi l’acquisto eventuale di questi alloggi ha ad oggetto una cosa futura che non è sicuro verrà in essere. Si tratta dunque di un acquisto aleatorio.
Ad oggi infatti, non essendo conclusi i lavori della Commissione, né identificato alcun Ambito, nessun diritto edificatorio è ancora stato assegnato e pertanto non vi è alcuna garanzia da parte del Comune di quali e quante residenze saranno effettivamente realizzate.


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Presentazione

Housing sociale

Negli ultimi anni la situazione di disagio abitativo nel Comune di Roma si è gravemente accentuata, investendo anche le famiglie a reddito medio o medio-basso, oltre alle tradizionali categorie sociali svantaggiate (famiglie e giovani coppie a basso e monoreddito, anziani, studenti fuori sede, immigrati regolari), rendendo sempre più difficile l’accesso alla proprietà o alla locazione di abitazioni.

Già con l'approvazione del PRG, l'Amministrazione ha individuato, tra i criteri di perequazione, modalità e procedure per l'acquisizione di aree da destinare ad housing sociale. Con l'approvazione del Piano Casa varato dal Governo (L. 133 del 6.08.08), gli strumenti giuridico-amministrativi sono stati condivisi dall'A. C. che, con la Memoria di Giunta Comunale del 7 agosto 2008 (f.to Pdf - Mb 1,2), ha dato mandato agli Uffici dei Dipartimenti III, VI e IX di procedere alle verifiche tecnico-istruttorie e giuridico-amministrative finalizzate all'attuazione di tale manovra.

Nel marzo del 2010, il Consiglio Comunale di Roma ha approvato la Deliberazione n. 23 “Indirizzi per il "Piano Casa" del Comune di Roma” (f.to Pdf - Kb 136), che propone un programma organico di iniziative da intraprendere per il raggiungimento degli obiettivi sopra indicati.

Da un’indagine preliminare del CRESME, effettuata nel 2009, risulta che a Roma la domanda complessiva per il segmento debole della domanda residenziale è stimata in 52.800 alloggi, così suddivisi per categorie sociali:
a) 5.000 alloggi per i senza tetto o con sistemazione precaria;
b) 36.600 alloggi per le famiglie in condizioni di insostenibilità del canone d’affitto;
c) 4.400 alloggi risultano necessari per gli studenti che non godono di un sufficiente sostegno economico;
d) 2.600 alloggi per i lavoratori fuori sede;
e) 4.200 alloggi relativi alle famiglie proprietarie che hanno difficoltà, anche in relazione alla grave crisi economica-finanziaria internazionale in essere, a sostenere le rate di mutuo dovute.

Tenendo conto di tutti i fattori (contributo comunale per l’affitto, edificazioni già programmate, ecc.), il numero di alloggi da considerare per la determinazione della nuova domanda di edilizia residenziale pubblica e di housing sociale da realizzare è stimabile in 25.700 alloggi, dei quali circa 6.000 destinati a ERP.

Va tuttavia precisato che l'Amministrazione Comunale, già nell’ottobre del 2008, ha approvato un Invito pubblico per l’individuazione di nuovi Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata, finalizzati al reperimento di aree per l’attuazione del Piano Comunale di “housing sociale” e di altri interventi di interesse pubblico, presente nella Deliberazione di Giunta n. 315/2008 (f.to Pdf - Mb 3,7)

Successivamente la Giunta Comunale, con la Deliberazione n. 288 del 23 settembre 2009 ha predisposto un "Avviso Pubblico per manifestazione di interesse alla presentazione di proposte ed all’inserimento nel primo Programma di Riqualificazione degli Immobili Agricoli dismessi o sotto-utilizzati", nell'ambito di un programma economico-urbanistico (PRIA) che il Comune ha deciso di formare per riqualificare le aziende agricole dell'agro romano, ma anche per reperire alloggi in affitto a canone basso all'interno degli edifici attualmente inutilizzati presenti nelle aree agricole e migliorare nel contempo la qualità paesaggistica ed ambientale della campagna romana.

Con l'approvazione del "Bando ricognitivo per l'individuazione di aree ed edifici degradati o dismessi (relitti urbani), disponibili per interventi di recupero finalizzati all'incremento delle dotazioni di servizi e della qualità urbana in periferia" (Del. G.C. 212 del 7.07.2010), il Comune ha lanciato un vasto programma di risanamento e riqualificazione di complessi in dismissione, sostituendo i "relitti" del vecchio sistema logistico-industriale che circonda la città consolidata, con nuovi insediamenti urbani, opere infrastrutturali e servizi di livello cittadino.

Il 14 luglio 2010, la Giunta Comunale ha approvato due inviti pubblici finalizzati ad incrementare il numero di alloggi da destinare ad housing sociale e ad edilizia residenziale pubblica.
Il primo invito, approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 221 (f.to Pdf - Mb 2,6), prevede cambi di destinazione d'uso di zone urbanistiche, mentre il secondo invito, approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 222 (f.to Pdf - Mb 1,3), prevede cambi di destinazione d'uso di fabbricati.
La Deliberazione di Giunta Comunale 249/2010 (f.to Pdf - Kb 64) del 3 agosto 2010 ha apportato delle modifiche ai due inviti pubblici.
Con Determinazione Dirigenziale n.14 del 12 gennaio 2011, il termine di scadenza per la presentazione delle proposte di adesione ai due inviti è stato sospeso.
Il 23 marzo 2011 la Giunta Capitolina, con la Deliberazione n.74, ha approvato le modifiche e integrazioni fissando una nuova scadenza per la presentazione delle proposte d'intervento per entrambi gli inviti.

Con il bando "Assegnazione dell’Area F ricadente nel comprensorio direzionale di Pietralata per la realizzazione di un programma di housing sociale con relative urbanizzazioni", l'Amministrazione intende costruire, con il concorso dei privati, 555 nuovi alloggi all'interno di un nuovo quartiere costituito da edifici di 4 o 5 piani sulle aree individuate dal Progetto Preliminare delle Aree “F” approvato il 21 luglio 2010 con Deliberazione di Giunta Comunale n. 231 (f.to Pdf - Kb 355).


La Giunta Capitolina ha approvato il 2 agosto 2013 la Delibera n. 327 che -in coerenza con quanto disposto dalle linee programmatiche del Sindaco Ignazio Marino per il mandato amministrativo in corso- dispone di non dare seguito alla Deliberazione di Giunta Comunale n. 315 del 15.10.2008.

 

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La Giunta Capitolina ha approvato, con la Deliberazione n. 74 del 23 marzo 2011 (f.to Pdf - Mb 5,9) un invito pubblico finalizzato ad incrementare il numero di alloggi da destinare ad housing sociale e ad edilizia residenziale pubblica mediante cambi di destinazione d'uso dei fabbricati non residenziali.
L’incremento previsto è pari a 1.250 unità, suddiviso in:
- 1.000 alloggi in housing sociale;
- 250 alloggi di edilizia residenziale sovvenzionata.


Caratteristiche dei fabbricati
La destinazione d’uso non residenziale comprende le funzioni e le destinazioni “commerciali”, “servizi”, “turistico-ricettive”, “produttive”, “agricole”, come definite dall’art. 6 delle NTA del PRG vigente.
Non possono essere assoggettate a cambi di destinazione d’uso, le unità immobiliari con le seguenti destinazioni d’uso:
- servizi alle persone;
- sedi della pubblica amministrazione e delle pubbliche istituzioni nazionali, estere e sopranazionali;
- sedi e attrezzature universitarie;
- attrezzature culturali e religiose;
- attrezzature collettive;
- sedi direzionali delle aziende erogatrici dei pubblici servizi;
- impianti o infrastrutture tecnologiche funzionali all’erogazione di pubblici servizi.

Sono tuttavia ammessi i cambi di tali destinazioni d’uso, a condizione che le relative funzioni e i relativi fabbricati risultino dismessi o in via di dismissione: sarà l'Amministrazione Capitolina a valutare ciò sulla base della documentazione presentata a cura dei soggetti proponenti.
Le superfici interessate dai cambi di destinazione d’uso non devono risultare inferiori, per ogni singolo fabbricato, a 1.000 mq di SUL.


Localizzazione
Le proposte d’intervento possono essere localizzate nelle seguenti componenti del PRG vigente, ma in deroga alle norme che le disciplinano:

- Tessuti T1 e T3 della Città consolidata;
- Tessuti prevalentemente residenziali o prevalentemente per attività della Città da ristrutturare;
- Nuclei di edilizia ex-abusiva da recuperare;
- Ambiti a pianificazione particolareggiata definita (APPD);
- le altre componenti della Città della trasformazione;
- le aree a “Servizi privati”;
- le aree per “Infrastrutture tecnologiche”.

Le proposte di intervento localizzate nei “Tessuti prevalentemente per attività” della Città da ristrutturare potranno essere selezionate, entro un massimo del 20% della SUL sviluppabile dall’intero ambito.


Mix delle tipologie di offerta abitativa
La SUL soggetta a CDU dovrà riguardare le seguenti tipologie di offerta:

- edilizia abitativa libera;
- edilizia abitativa in locazione a canone sociale: la durata della locazione è stabilita in 25 anni; il canone di locazione mensile è stabilito in 6 euro per mq di superficie complessiva.

Il mix delle tipologie di offerta abitativa, applicato a ogni proposta d’intervento, deve rispettare le seguenti percentuali, calcolate in termini di Superficie complessiva:
- l’edilizia abitativa libera non deve essere superiore al 70%;
- l'edilizia abitativa in locazione a canone sociale non deve essere inferiore al 30%.


Incentivi per il rinnovo edilizio
Se gli interventi di recupero avvengono tramite ristrutturazione edilizia o demolizione e ricostruzione dell’intero fabbricato, i soggetti proponenti possono beneficiare di un incentivo urbanistico massimo, così determinato:
- ristrutturazione edilizia o recupero primario (riqualificazione parti comuni, ammodernamento impianti comuni, consolidamento statico): +20% della SUL esistente;
- demolizione e ricostruzione: +35% della SUL esistente;
- ristrutturazione urbanistica: +10% in aggiunta agli incentivi dei punti precedenti.

Gli incentivi possono essere concessi solo in caso l’ampliamento avvenga con soddisfacente soluzione progettuale.

 

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