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PRG - Glossario
I principali termini ricorrenti nei documenti e negli elaborati di Piano per comprenderne meglio i temi e le previsioni.
Adozione
Atto con il quale il Consiglio Comunale fa propria la proposta di Piano. Da quel termine scattano le Norme di salvaguardia secondo le quali il Comune non può autorizzare interventi in contrasto con il PRG adottato.
Ambiti di Riserva a trasformabilità vincolata
Sono aree di scarso valore ambientale, localizzate in prossimità delle linee del trasporto pubblico su ferro, che l'Amministrazione può acquisire per garantire eventuali trasformazioni di interesse collettivo finalizzate a: realizzazione di edilizia residenziale pubblica, compensazione di diritti edificatori derivanti dal Piano delle Certezze e dalla incentivazione di opere come la demolizione e ricostruzione nelle aree urbane più dense, costruzione di parcheggi e attrezzature pubbliche, adesione ai Programmi integrati ecc. La trasformazione di queste aree è subordinata alla formazione di un atto di indirizzo da parte dell'amministrazione e alla successiva redazione di strumenti urbanistici esecutivi.
Ambiti di Trasformazione Ordinaria (ATO)
Sono aree che il PRG del 1962 destinava a nuova edificazione e che sono confermate tali anche nel Nuovo Piano. Gli ambiti vengono attuati tramite strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa privata nel rispetto delle quantità definite dal Piano e previa cessione all'amministrazione di tutte le aree necessarie alla realizzazione del verde e dei servizi pubblici. Gli ambiti possono essere Prevalentemente Residenziali o Integrati; nel primo caso prevale la funzione residenziale, nel secondo prevalgono le funzioni non residenziali. Inoltre sempre negli ambiti di trasformazione ordinaria sono comprese le nuove aree per l'edilizia economica e popolare da attuarsi attraverso Piani di Zona.
Ambiti di Valorizzazione
Riguardano quelle parti della città storica nelle quali, i caratteri di identità storico culturale e di qualità spaziale e architettonica si sono persi nel tempo o non hanno mai raggiunto piena maturazione. Questi ambiti, spesso caratterizzati da degrado fisico e funzionale dalla presenza di manufatti in disuso, costituiscono una importante occasione di riqualificazione a scala locale e urbana e di promozione dello sviluppo della Città storica. All'interno degli Ambiti di Valorizzazione sono previste azioni strategiche rivolte alla valorizzazione di edifici e spazi aperti di interesse storico, architettonico e ambientale, al recupero dei manufatti in stato degradato per la creazione di nuove centralità con funzioni miste e qualificanti e all'inserimento di attrezzature e servizi pubblici (parcheggi, spazi pedonali e ciclabili, aree verdi attrezzate).
Approvazione
Atto con il quale, la Regione approva il PRG adottato e lo rende vigente. Da quel momento in poi, le prescrizioni del PRG diventano legge.
Centralità locali
Sono i nodi propulsivi dell'identità locale attorno ai quali organizzare i processi di qualificazione nelle tante "città" in cui si identifica Roma, attraverso la valorizzazione dello spazio e delle attrezzature pubbliche esistenti e la realizzazione dei "luoghi centrali" mancanti, sede delle principali attrezzature sociali, pubbliche e private al servizio della comunità locale; la definizione del progetto della Centralità locale spetta al Municipio.
Centralità metropolitane ed urbane
Sono i punti nodali della nuova organizzazione policentrica della città proposta dal Nuovo Piano Regolatore. Questi poli, localizzati in corrispondenza dei nodi di scambio intermodale, i punti di massima accessibilità del sistema della mobilità, ospiteranno funzioni di livello superiore molto qualificate (dagli uffici, all'università, al verde alle attrezzature per il tempo libero), tali da renderli centro vitale dell'attività e dello sviluppo della città metropolitana. Le 18 centralità metropolitane si suddividono in: Centralità a pianificazione definita - per le quali esiste già un piano, uno strumento urbanistico approvato o in corso di approvazione - e Centralità da pianificare.
Città Consolidata
È costituita da tutte le parti di città che hanno assunto una forma e una struttura compiuta e riconoscibile e che si sono formate in gran parte a seguito delle previsioni del PR del 1931 e del PRG del 1962. Gli interventi nella città consolidata sono finalizzati al mantenimento o completamento dell'attuale impianto urbanistico, al miglioramento della qualità architettonica e degli spazi aperti, e all'incremento dell'efficienza dei servizi. La città consolidata è articolata in tessuti e verde privato.
Città da Ristrutturare
È costituita da quelle parti urbane che non hanno un assetto definito, né dal punto di vista formale, né per quanto riguarda i servizi. Queste parti corrispondono quasi tutte ai nuclei residenziali e produttivi cresciuti abusivamente, interessati da processi di recupero urbanistico a partire dal Piano del 1962, e che hanno bisogno di numerosi interventi finalizzati al miglioramento della qualità urbana: riorganizzazione dei servizi e delle funzioni esistenti e inserimento di nuove, riassetto del sistema dei collegamenti interni e con il resto della città.
Città della Trasformazione
È costituita da tutti gli insediamenti di nuova edificazione che servono a soddisfare la domanda residenziale, non residenziale e di servizi a livello locale, urbano e metropolitano. Questi nuovi impianti contribuiscono alla riqualificazione degli ambienti urbani più svantaggiati e periferici. La città della trasformazione è costituita dagli Ambiti di Trasformazione ordinaria e dagli Ambiti a pianificazione particolareggiata definita, cioè parti urbane per le quali è già stato approvato o e è in corso di approvazione uno strumento urbanistico esecutivo.
Città Storica
Il Nuovo PRG propone il concetto di Città storica come superamento di quello di Centro storico. Il valore storico si estende, infatti, oltre le mura Aureliane ed è attribuito a tutti gli insediamenti otto-novecenteschi e di architettura contemporanea rappresentativi dell'identità e della memoria della comunità. All'interno della città storica sono individuati i diversi tipi di tessuto (medievale, rinascimentale, ottocentesco, ecc.), gli edifici e i complessi speciali e i diversi tipi di spazi aperti.
Compensazione
Il Nuovo Piano Regolatore assume il principio e l'obiettivo di compensare l'edificabilità soppressa dal Piano delle Certezze in quanto incompatibile con la costruzione del Sistema ambientale e con la riorganizzazione del sistema insediativo in corrispondenza dei nodi del sistema della mobilità. La compensazione consiste nel trasferimento a distanza dei diritti edificatori in altre aree edificabili di proprietà del comune o private, secondo il principio di equivalenza dei valori immobiliari.
Controdeduzione
Atto formale con il quale il Consiglio Comunale decide su ogni osservazione, approvandola o respingendola, con appropriate motivazioni, su proposta degli uffici.
Corridoi della mobilità
Come già sperimentato con successo in molte grandi città, americane ed europee, anche il nuovo PRG propone il potenziamento dei mezzi pubblici attraverso la creazione di 200 km di "corridoi" in superficie per il trasporto pubblico collettivo. Si tratta di 14 nuove linee localizzate prevalentemente lungo la grande viabilità tangenziale in periferia con sede dedicata, cioè esclusivamente adibita ai mezzi pubblici e isolata dalle sedi del traffico ordinario. Questa innovazione è finalizzata all'aumento - in termini di quantità e qualità - e alla differenziazione dell'offerta di servizi per il trasporto pubblico.
Nodi di scambio
Sono le aree nelle quali è possibile cambiare mezzo di trasporto. Il Nuovo PRG prevede 27 nodi, compresi quelli esistenti, dove ci sono i capilinea degli autobus (urbani, regionali ed interregionali), stazioni di taxi, parcheggi, aree di sosta, e dove arrivano le piste ciclabili. Per garantire maggiore efficienza, integrazione e qualità del servizio, nei nodi di scambio saranno presenti funzioni diverse come negozi e uffici e sarà garantito un alto livello di accessibilità pedonale.
Nuclei di edilizia ex abusiva (non perimetrato)
Sono nuclei urbani cresciuti abusivamente in contrasto con le previsioni del PRG del '62, interessati, a partire dal Piano delle Certezze che li ha localizzati, da un processo di recupero urbanistico attraverso strumenti attuativi di iniziativa privata. Tali piani sono finalizzati alla dotazione di aree verdi e di servizi pubblici, al miglioramento della mobilità, alla qualificazione dell'edilizia e dell'impianto urbano.
Osservazioni
Proposta di modifica al PRG che chiunque può presentare entro i sessanta giorni dalla pubblicazione del Piano. Le osservazioni devono essere presentate secondo le indicazioni fornite dallo stesso ufficio.
Perequazione
Il Nuovo PRG si ispira al principio di equità di trattamento fra i cittadini. Per ovviare alla disparità di benefici e oneri ricadenti sui proprietari dei suoli chiamati alla trasformazione, i diritti edificatori all'interno degli ambiti da trasformare vengono ripartiti fra i proprietari in proporzione alla quota di superficie in proprietà. L'edificazione avverrà, all'interno dell'ambito, secondo le localizzazioni definite dallo strumento attuativo. Più in generale il Nuovo Piano ripartisce tra aree e tra soggetti le previsioni edificatorie, secondo principi di equità e di uniformità, tenendo conto della disciplina urbanistica previgente, dell'edificazione esistente e della sua legittimità, del perseguimento di obiettivi di interesse pubblico o generale.
Programmi integrati
Sono strumenti innovativi che consentono di perseguire l'obiettivo della riqualificazione urbana attraverso la collaborazione tra soggetti pubblici e privati coinvolti nella trasformazione, e l'integrazione di funzioni (residenza, attività terziarie, ecc.). I Programmi integrati riguardano la città da ristrutturare e la città consolidata e saranno gestiti dai Municipi, che definiranno gli obiettivi da raggiungere. In seguito, i privati interessati potranno proporre dei progetti e partecipare attivamente alla trasformazione della città.
Pubblicazione
Atto con il quale il Comune rende pubblico il PRG adottato depositandolo alla Segreteria Comunale, pubblicando un avviso sui principali quotidiani, ed affiggendo manifesti. Nel periodo dei trenta giorni successivi chiunque può prendere visione degli elaborati di Piano depositati.
Standard urbanistici
Gli standard urbanistici rappresentano la dotazione minima di aree per il verde e i servizi pubblici offerta dalla città per ogni abitante. Gli standard residenziali minimi fissati per legge dal DIM 1444 del 1968 sono 18 mq/ab per il verde e i servizi locali, 2,5 mq/ab per i servizi generali.
Il Nuovo Piano innalza lo standard locale a 22 mq/ab.
Tessuti
Il Nuovo Piano organizza il territorio comunale come sistema di città contigue articolate per tessuti (Città storica, consolidata, da ristrutturare, della trasformazione). I tessuti sostituiscono la zonizzazione monofunzionale propria del Piano previgente e incompatibile con il principio dell'integrazione funzionale alla base del Nuovo Piano. Ad ogni tessuto corrispondono specifiche indicazioni e prescrizioni - riportate nelle Norme Tecniche di Attuazione - che illustrano le regole per la trasformazione.
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Processi Partecipativi
Presentazione
Nel marzo 2006 il Comune di Roma si è dotato di un importante strumento per favorire il confronto e il dialogo tra Amministrazione e cittadini: il Regolamento del processo di partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana.
Uno strumento innovativo messo a punto però sulla base di esperienze già consolidate. Il metodo del confronto partecipativo è infatti già stato ampiamente sperimentato dall'Amministrazione in fase di programmazione di interventi significativi.
L'esperienza ha dimostrato che il coinvolgimento attivo della popolazione migliora la qualità della progettazione e -grazie alla maggior trasparenza delle scelte e delle procedure- agevola i rapporti tra Amministrazione e territorio, oltre a favorire la coesione e l'integrazione sociale.
Assumendo quindi la partecipazione popolare quale metodo fondamentale per la definizione delle scelte in materia di trasformazioni urbane, il Comune di Roma ne ha definito, con l'approvazione del Regolamento, modalità e strumenti di promozione nella gestione di tutti gli strumenti urbanistici attuativi.
Un ruolo di primo piano spetta, nell'applicazione di questo Regolamento, ai Municipi, corresponsabili, insieme all'Amministrazione centrale, dell'avvio e della concreta attuazione dei processi di partecipazione quale componente essenziale di ogni trasfromazione urbana.
Il primo passo definito dal Regolamento per la promozione del processo di partecipazione è quello di garantire a tutti i cittadini l'informazione chiara e tempestiva sui progetti di trasformazione. Ogni proposta di Delibera che riguarda le trasformazioni urbane verrà quindi pubblicata on line insieme a tutta la documentazione necessaria ad illustrare le caratteristiche essenziali del programma o progetto.
Entro trenta giorni dalla data della pubblicazione on line tutti i cittadini potranno far pervenire all'Amministrazione le loro osservazioni, istanze o proposte ed entro lo stesso termine l'Assessore e il Presidente del Municipio di riferimento convocheranno un incontro pubblico, di cui sarà dato avviso con 15 giorni di anticipo, nel corso del quale verranno discussi i contributi partecipativi pervenuti. Il responsabile del procedimento del progetto provvederà poi a stilare un Documento della partecipazione che terrà conto di tutto quanto proposto e discusso nell'incontro pubblico e che, allegato alla proposta di delibera, ne accompagnerà tutto il percorso fino alla definitiva approvazione.
Documenti scaricabili:
- Delibera di C.C. n. 57 del 2 marzo 2006
(f.to Pdf - Kb 232) - Regolamento per l'attivazione del processo di partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana (Allegato A di Delibera di CC. n. 57 del 2 marzo 2006)
(f.to Pdf - Kb 60)
Housing sociale
Presentazione
Negli ultimi anni la situazione di disagio abitativo nel Comune di Roma si è gravemente accentuata, investendo anche le famiglie a reddito medio o medio-basso, oltre alle tradizionali categorie sociali svantaggiate (famiglie e giovani coppie a basso e monoreddito, anziani, studenti fuori sede, immigrati regolari), rendendo sempre più difficile l’accesso alla proprietà o alla locazione di abitazioni.
Già con l'approvazione del PRG, l'Amministrazione ha individuato, tra i criteri di perequazione, modalità e procedure per l'acquisizione di aree da destinare ad housing sociale. Con l'approvazione del Piano Casa varato dal Governo (L. 133 del 6.08.08), gli strumenti giuridico-amministrativi sono stati condivisi dall'A. C. che, con la Memoria di Giunta Comunale del 7 agosto 2008 (f.to Pdf - Mb 1,2), ha dato mandato agli Uffici dei Dipartimenti III, VI e IX di procedere alle verifiche tecnico-istruttorie e giuridico-amministrative finalizzate all'attuazione di tale manovra.
Nel marzo del 2010, il Consiglio Comunale di Roma ha approvato la Deliberazione n. 23 “Indirizzi per il "Piano Casa" del Comune di Roma” (f.to Pdf - Kb 136), che propone un programma organico di iniziative da intraprendere per il raggiungimento degli obiettivi sopra indicati.
Da un’indagine preliminare del CRESME, effettuata nel 2009, risulta che a Roma la domanda complessiva per il segmento debole della domanda residenziale è stimata in 52.800 alloggi, così suddivisi per categorie sociali:
a) 5.000 alloggi per i senza tetto o con sistemazione precaria;
b) 36.600 alloggi per le famiglie in condizioni di insostenibilità del canone d’affitto;
c) 4.400 alloggi risultano necessari per gli studenti che non godono di un sufficiente sostegno economico;
d) 2.600 alloggi per i lavoratori fuori sede;
e) 4.200 alloggi relativi alle famiglie proprietarie che hanno difficoltà, anche in relazione alla grave crisi economica-finanziaria internazionale in essere, a sostenere le rate di mutuo dovute.
Tenendo conto di tutti i fattori (contributo comunale per l’affitto, edificazioni già programmate, ecc.), il numero di alloggi da considerare per la determinazione della nuova domanda di edilizia residenziale pubblica e di housing sociale da realizzare è stimabile in 25.700 alloggi, dei quali circa 6.000 destinati a ERP.
Va tuttavia precisato che l'Amministrazione Comunale, già nell’ottobre del 2008, ha approvato un Invito pubblico per l’individuazione di nuovi Ambiti di riserva a trasformabilità vincolata, finalizzati al reperimento di aree per l’attuazione del Piano Comunale di “housing sociale” e di altri interventi di interesse pubblico, presente nella Deliberazione di Giunta n. 315/2008 (f.to Pdf - Mb 3,7)
Successivamente la Giunta Comunale, con la Deliberazione n. 288 del 23 settembre 2009 ha predisposto un "Avviso Pubblico per manifestazione di interesse alla presentazione di proposte ed all’inserimento nel primo Programma di Riqualificazione degli Immobili Agricoli dismessi o sotto-utilizzati", nell'ambito di un programma economico-urbanistico (PRIA) che il Comune ha deciso di formare per riqualificare le aziende agricole dell'agro romano, ma anche per reperire alloggi in affitto a canone basso all'interno degli edifici attualmente inutilizzati presenti nelle aree agricole e migliorare nel contempo la qualità paesaggistica ed ambientale della campagna romana.
Con l'approvazione del "Bando ricognitivo per l'individuazione di aree ed edifici degradati o dismessi (relitti urbani), disponibili per interventi di recupero finalizzati all'incremento delle dotazioni di servizi e della qualità urbana in periferia" (Del. G.C. 212 del 7.07.2010), il Comune ha lanciato un vasto programma di risanamento e riqualificazione di complessi in dismissione, sostituendo i "relitti" del vecchio sistema logistico-industriale che circonda la città consolidata, con nuovi insediamenti urbani, opere infrastrutturali e servizi di livello cittadino.
Il 14 luglio 2010, la Giunta Comunale ha approvato due inviti pubblici finalizzati ad incrementare il numero di alloggi da destinare ad housing sociale e ad edilizia residenziale pubblica.
Il primo invito, approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 221 (f.to Pdf - Mb 2,6), prevede cambi di destinazione d'uso di zone urbanistiche, mentre il secondo invito, approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 222 (f.to Pdf - Mb 1,3), prevede cambi di destinazione d'uso di fabbricati.
La Deliberazione di Giunta Comunale 249/2010 (f.to Pdf - Kb 64) del 3 agosto 2010 ha apportato delle modifiche ai due inviti pubblici.
Con Determinazione Dirigenziale n.14 del 12 gennaio 2011, il termine di scadenza per la presentazione delle proposte di adesione ai due inviti è stato sospeso.
Il 23 marzo 2011 la Giunta Capitolina, con la Deliberazione n.74, ha approvato le modifiche e integrazioni fissando una nuova scadenza per la presentazione delle proposte d'intervento per entrambi gli inviti.
Con il bando "Assegnazione dell’Area F ricadente nel comprensorio direzionale di Pietralata per la realizzazione di un programma di housing sociale con relative urbanizzazioni", l'Amministrazione intende costruire, con il concorso dei privati, 555 nuovi alloggi all'interno di un nuovo quartiere costituito da edifici di 4 o 5 piani sulle aree individuate dal Progetto Preliminare delle Aree “F” approvato il 21 luglio 2010 con Deliberazione di Giunta Comunale n. 231 (f.to Pdf - Kb 355).
La Giunta Capitolina ha approvato il 2 agosto 2013 la Delibera n. 327 che -in coerenza con quanto disposto dalle linee programmatiche del Sindaco Ignazio Marino per il mandato amministrativo in corso- dispone di non dare seguito alla Deliberazione di Giunta Comunale n. 315 del 15.10.2008.
Documenti scaricabili:
- Memoria di Giunta Comunale del 7 agosto 2008 (f.to Pdf - Mb 1,2)
- Deliberazione di Giunta Comunale n. 288 del 23.09.2008 (f.to Pdf - Mb 3,7)
- Deliberazione di Giunta Comunale n. 315 del 15.10.2008 (f.to Pdf - Mb 3,7)
- Deliberazione di Consiglio Comunale n. 23 del 1.03.2010 (f.to Pdf - Kb 136)
- Deliberazione di Giunta Comunale n. 212 del 7.07.2010 (f.to Pdf - Mb 2,6)
- Deliberazione di Giunta Comunale n. 221 del 14.07.2010 (f.to Pdf - Mb 2,6)
- Deliberazione di Giunta Comunale n. 222 del 14.07.2010 (f.to Pdf - Mb 1,3)
- Deliberazione di Giunta Comunale n. 231 del 21.07.2010 (f.to Pdf - Kb 355)
- Deliberazione di Giunta Comunale n. 249 del 3.08.2010 (f.to Pdf - Kb 64)
- Deliberazione della Giunta Capitolina n. 74 del 23.03.2011 (f.to Pdf - Mb 5,9)
- Deliberazione di Giunta Capitolina n. 184 del 4.7.2012 (f.to Pdf - Kb 484)
Deliberazione di Giunta Capitolina n. 327 del 02.08.2013 (f.to Pdf - Kb 52)