Il Nuovo Piano Regolatore Generale di Roma è nato per essere un Piano urbanistico sostenibile. Terra, aria, acqua: queste sono infatti le risorse ambientali che vanno tutelate e rigenerate.

La risorsa suolo
Il Piano definisce una volta per tutte i limiti del sistema insediativo a partire dal disegno del sistema ambientale, perfezionando e completando l'assetto già definito con il Piano delle certezze che aveva compiuto una manovra urbanistica di eliminazione e trasferimento dei comprensori edificabili e incompatibili con le esigenze di tutela. Il Piano porta il numero complessivo di ettari del suolo extraurbano dagli 82.000 previsti dal Piano delle certezze a circa 88.000. Inoltre prescrive la bonifica preventiva dei suoli inquinati, il risanamento delle discariche, il progressivo ripristino del paesaggio e la rinaturalizzazione delle aree soggette ad attività estrattive.

La risorsa aria
Un contributo fondamentale alla pulizia dell'aria viene dal nuovo sistema della mobilità, in particolare dalla rete su ferro, dal progressivo incremento del trasporto pubblico con mezzi che consumano e inquinano poco e dalla corrispondente riduzione del trasporto individuale su auto, moto e motorini. Per la rigenerazione dell'aria che respiriamo, il contributo principale che il Piano fornisce è costituito dal nuovo sistema del verde urbano (pubblico e privato), integrato con il sistema dei parchi già istituiti e delle zone agricole, e da tutte le previsioni di ambientazione delle infrastrutture della mobilità e delle reti tecnologiche.

La risorsa acqua
Nel reticolo dei corsi d'acqua minori e dei fiumi, le acque dovranno tornare a scorrere limpide e pulite. Per questo il Piano mette in campo importanti interventi sul sistema fognario: il completamento della rete di depurazione, la realizzazione di reti separate per le acque nere e quelle bianche, la realizzazione di impianti autonomi di depurazione per carichi urbanistici ridotti, l'eliminazione degli scarichi impropri. Mentre, per quanto riguarda la rigenerazione dell'acqua, il Piano attiva tutte le misure di ripermeabilizzazione delle aree urbane divenute impermeabili -a causa di un uso eccessivo di asfalto e cemento- e di rispetto della permeabilità naturale con specifici coefficienti fissati dalle Norme Tecniche per le aree dove verranno realizzati nuovi interventi.

Nuove regole di gestione del patrimonio e delle trasformazioni edilizie e urbanistiche
Il Piano prevede misure per il massimo risparmio energetico intervenendo sia sugli impianti urbani che sulla normativa edilizia.

Un contributo determinante alla sostenibilità urbanistica viene infine fornito dalle regole della gestione del patrimonio edilizio esistente (i tessuti) e della trasformazione urbanistica (gli ambiti e le centralità). I nuovi indici e parametri urbanistici ed ecologici (densità edilizia, altezze, densità arborea e arbustiva, coefficienti di permeabilità) riducono sensibilmente il carico urbanistico rispetto alle modalità con le quali è stata realizzata la città moderna. La regola generalizzata della presenza di più funzioni (mix funzionale) garantisce un ambiente urbano sempre vivibile e mai segregato. In altre parole, nei quartieri-dormitori sorgeranno uffici dove lavorare e negozi dove fare compere, mentre nei quartieri-uffici - che fino a oggi di notte divenivano pericolosi "deserti" e luoghi di delinquenza - sorgeranno negozi, abitazioni e locali; così, grazie alla presenza stessa dei cittadini, tali luoghi, le "terre di nessuno", diverranno posti dove vivere, divertirsi la sera e passeggiare in piena sicurezza.

Questi interventi che il Nuovo Piano Regolatore attiva concorrono a un generale processo di "rigenerazione ecologica della città", sostenuto da importanti iniziative finanziate con risorse pubbliche (la mobilità, ad esempio), e da azioni diffuse che, nelle grandi trasformazioni, coinvolgono anche gli operatori privati. Se si considerano le azioni di tutela, qualificazione e completamento della rete ecologica, emerge complessivamente la condizione di sostenibilità che il Nuovo Piano Regolatore Generale assume come fondamento delle proprie scelte.

La nuova organizzazione territoriale di Roma prende atto sia delle sue solide componenti sociali, economiche, culturali ed ambientali, sia della ricchezza delle sue differenze interne. Roma è infatti parte di un sistema di insediamenti che va al di là del proprio confine amministrativo, e ha, allo stesso tempo, al proprio interno una molteplicità di piccole città con una loro storia ed una loro identità.

Nonostante le sue grandi dimensioni, Roma ha forti relazioni con l'intera cintura dei comuni che la circondano: molte persone si sono trasferite nei comuni vicini, con un aumento del traffico quotidiano sulle vecchie vie consolari. Questo sistema metropolitano va razionalizzato e qualificato.

Tutta l'impostazione del Nuovo Piano sottolinea l'esigenza di una pianificazione che coinvolga i comuni limitrofi. I parchi e linee ferroviarie - gli elementi strutturali del Piano - già sono di livello metropolitano. La scelta dei nuovi centri, nuclei di servizi urbani e metropolitani, è stata fatta prestando massima attenzione anche alle realtà già esistenti nei comuni vicini. Infine, al suo interno, il Nuovo Piano punta a un forte decentramento, delegando i progetti di interesse locale e ponendo fin d'ora gli attuali Municipi nella posizione in cui verranno a trovarsi quando saranno vere e proprie "città della metropoli".

Presentazione

I principi ispiratori e i contenuti del nuovo Piano di Roma. Tutte le innovazioni di uno strumento urbanistico che, forte sia delle esperienze internazionali e nazionali che delle sperimentazioni attuate a Roma, anticipa i temi salienti di una necessaria riforma urbanistica.
La dimensione metropolitana, il principio della sostenibilità, la cura del ferro, la qualificazione delle periferie, la priorità della storia. Queste sono le scelte strategiche del Piano. La processualità, la perequazione, la copianificazione e la partecipazione: queste le modalità operative.

La città del Nuovo Piano è una struttura urbana policentrica, con una forte maglia di ferrovie e strade a garantire facili spostamenti, immersa in una ruota verde i cui raggi - i grandi parchi - penetrano fin nelle parti più interne. Una città aperta al suo spazio metropolitano, accessibile e fruibile, ricca di tanti importanti "Centri" distribuiti in tutte le sue parti, compatta nella configurazione fisica dei suoi bordi.

- La dimensione metropolitana
- Il principio della sostenibilità
- Il sistema della mobilità
- La qualificazione delle periferie
- Dal centro storico alla città storica
- Il dimensionamento
- La perequazione
- Meccanismi attuativi

Partecipazione SpalletteSi è completato l'iter del processo partecipativo della zona Portuense Spallette.
Dopo lo sviluppo della prima fase del processo è stata infatti convocata per il giorno 24 marzo 2010 alle ore 18:00, presso la Sala Gonzaga di Via della Consolazione 8, Roma, l'assemblea aperta alla cittadinanza.

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