Scampoli d’archivio

 

Questo è lo spazio per un piccolo tuffo nel passato, un confronto con i nostri colleghi di “ieri” direttamente dai nostri archivi.

 

Orari differenziati per contenere l'intralcio della massa

Allegati

Ordine di Servizio n. 12

  salva casa cop

 

A seguito dell’entrata in vigore del D.L. 29 maggio 2024 n. 69 e della successiva Legge di conversione 24 luglio 2024, n. 105, il Testo Unico dell’Edilizia D.P.R. 380/01 ha subito rilevanti variazioni. Al fine di superare alcune criticità presenti nella normativa edilizia, nella prospettiva di agevolare la regolarizzazione, la commerciabilità e la trasformabilità del patrimonio edilizio esistente, nelle more della successive adozione di documenti esplicativi da parte del legislatore statale in ordine alla interpretazione delle nuove disposizioni e del necessario aggiornamento della modulistica unificata, vista l'urgenza di dotare gli Uffici di indicazioni univoche per l’applicazione di alcune delle previsioni di maggiore rilevanza ai fini della continuità dell’attività amministrativa del settore, la Direzione Edilizia Privata del DIPAU ha inteso adottare un documento di orientamento per gli uffici dell’Amministrazione recante le Prime indicazioni di massima circa l’interpretazione e l’applicazione del Decreto Salva Casa. 

 

Il documento "Prime indicazioni per l’applicazione del Decreto Salva Casa. Indirizzi per gli Uffici" qui allegato è stato pubblicato il 21.10.2024 e reso disponibili a tutti gli utenti interni ed esterni all'amministrazione sul sito di  Urbanistica.

 

In particolare, in questo documento, la Direzione Edilizia Privata ha trattato alcuni degli argomenti inerenti le novità introdotte nel D.P.R. 380/01: i Mutamenti delle destinazioni d’uso, le Oblazioni per i PdC in sanatoria e le SCIA ordinarie in sanatoria, l’Agibilità.


Scarica la Circolare

 foto roma feb 25

 

Roma non è soltanto la città in cui viviamo, ma anche quella a cui dedichiamo, col nostro lavoro, gran parte della nostra giornata. Ma quanto la conosciamo, o la riconosciamo nelle foto d’archivio?

Provate a indovinare il sito oggetto di questa foto che risale al 1952.

Se proprio non ci riuscite, cliccate sul link qui sotto per scoprire quale sia e come si sia trasformato nel tempo

 

Roma - Febbraio 2025

 

 una squadra di salvataggio in azione in grotta

 

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è un corpo di volontari, riconosciuto dallo Stato, a cui è affidato il compito del soccorso degli infortunati, della ricerca e del soccorso dei dispersi e del recupero dei caduti nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale.


Nasce nel 1954, come sezione nazionale del Club Alpino Italiano, quindi festeggia quest'anno i suoi settant'anni di attività anche come struttura operativa del Servizio nazionale di Protezione Civile.
I volontari vengono selezionati per capacità personali: tecniche e di conoscenza dell'ambiente montano, ma prendono comunque parte a un'attività formativa anche piuttosto complessa e articolata - sono 8 le Scuole nazionali, previste per legge, che si occupano di formazione, sviluppo di manovre e ricerca di nuovi materiali- e la permanenza nella struttura, per Statuto, è subordinata a precise verifiche tecniche periodiche.


Composto da poco più di 7000 tecnici, il Soccorso alpino e Speleologico si articola sul territorio nazionale in 21 Servizi regionali e provinciali, ai quali fanno capo 31 Delegazioni alpine e 16 Delegazioni speleologiche, con rispettive 242 Stazioni alpine e 27 Stazioni speleologiche. Tra i volontari del Lazio c’è il nostro collega Andrea, avvicinatosi alla speleologia circa una quarantina di anni fa e volontario del corpo di Soccorso da più di trent'anni.


“Noi facciamo soccorso in montagna e in grotta come nostra attività principale, ma siamo allertati e interveniamo anche in tutte le situazioni di emergenza di protezione civile che vengono convocate sia a livello nazionale che regionale” racconta. “Recentemente siamo stati chiamati in occasione dell'alluvione in Emilia Romagna sia quella del 2024 che quelle precedenti, ma siamo intervenuti anche nel Terremoto dell'Aquila e ad Amatrice. Ho iniziato come volontario perché man mano che si fa attività in montagna, ci si avvicina anche all'attività del soccorso, con la consapevolezza che ogni volta che c’è un incidente c’è qualcuno da salvare, spesso qualcuno che conosci o qualcuno con cui sei già stato in montagna o hai fatto attività.


Nello specifico io opero nella sezione speleologica: i soccorsi in grotta sono fortunatamente molto rari, ma generalmente molto complessi e impegnativi da organizzare e portare a termine. Sono interventi che richiedono sempre moltissima gente e un sacco di tempo, vanno pianificati e organizzati con attenzione. In genere il soccorritore non si espone a rischi particolari, perché opera all’interno di una struttura organizzativa ben composta, ma è necessaria un'attenzione particolare nel trasporto di eventuali feriti. E quindi devi essere operativo non solo per te, ma anche avendo attenzione alla al contesto in cui ti muovi e alle altre persone intorno.


Il momento più bello è sempre la fine delle operazioni di soccorso: quando uno riesce a mettere la testa fuori dalla grotta e tirare fuori la persona con la barella, medicarla –perché siamo in grado di portare il medico sul luogo dell'incidente e di prestare le prime cure agli infortunati- e poi vederla andare via attaccata all'elicottero che la porta in ospedale.”

 


Questo è uno spazio in cui segnalare iniziative promosse, auto-organizzate o da organizzare, o presentare progetti volti a migliore il processo di lavoro.

Come inviare le proposte:
Puoi farlo inviando un'e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il giorno 15 di ogni mese per poterla pubblicare nella successiva uscita della newsletter.

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