Città dei 15 minuti - immagine di copertina Municipio IX - Spinaceto

 

Documento di indirizzi alla progettazione

 

Deliberazione Giunta Capitolina n. 466 del 28 dicembre 2023 - Approvazione del Masterplan

 

Il Masterplan organizza la previsione di sviluppo e trasformazione dell’ambito urbano denominato Prato Falcone, un'area del centro storico di Roma posizionata tra le pendici di Monte Mario ad Ovest, la riva destra del Tevere ad est, la porta del quartiere Prati a Sud, la porta del Foro italico e il Ponte della Musica a Nord.

L’ambito di programmazione si compone di circa 15,5 ettari, per la maggior parte di proprietà pubblica, che nel corso del novecento sono stati destinati a risolvere il nodo della mobilità in uscita e in entrata da e per la porzione di centro storico oltretevere. Lo spazio che ne risulta presenta le peculiarità tipiche delle aree sacrificate alla mobilità di grande scorrimento: l’interruzione della continuità urbana lungo le direzioni trasversali alle direttrici del traffico; il fenomeno conseguente dell’isolamento dell’abitato di Prato Falcone circondato dalle infrastrutture; la frammentarietà del verde urbano quale spazio di risulta tra i diversi tracciati stradali; la pericolosità delle intersezioni a raso; l’interruzione dei percorsi ciclo-pedonali; la conferma dell’utilizzo dell’automobile come mezzo privilegiato per gli abitanti di Prato Falcone per accedere ai beni e servizi d’uso quotidiano (cibo, educazione scolastica, commercio di dettaglio, etc.).

Il progetto di masterplan propone la riorganizzazione integrale dell’area all’interno di una nuova visione urbana, orientata alla sostenibilità ecologica e ambientale della città di Roma e in particolare di questa porzione di Centro Storico. Il Masterplan riconfigura quindi l’assetto dell’area tenendo insieme due punti di vista differenti per focus e scala di riferimento: il primo, alla scala urbana, che valorizza l’ambito d’intervento come cerniera di snodo dei sistemi della mobilità e ambientale di quadrante; il secondo, alla scala di tessuto e di quartiere, che implementa la mobilità pedonale e ciclabile in sicurezza, l’accessibilità ai servizi all’intorno per le diverse abilità, le dotazioni verdi, quindi in ultima battuta, la qualità della vita dei residenti insediati.

 

Allegati

Inquadramento Urbanistico - Pianificazione Territoriale Sovraordinata
Inquadramento Urbanistico - PRG - Elaborati Prescrittivi
Inquadramento Urbanistico - PRG - Elaborati Gestionali
Sistemi Ambientale e Morfologico
Planimetria Catastale
Sezioni Territoriali
Sistema Mobilità - Città dei 15 Minuti
Schema di Sintesi - Tessuti e Criticità
Strategie di Masterplan - Azioni progettuali
Strategie di Masterplan - Aree e fasi temporali
Masterplan - Planimetria d'assetto
Assetto della mobilità
Planimetria delle interferenze

 

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Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica per la Realizzazione di Piazza via Morra di Lavriano
Approvato con Deliberazione di Giunta Capitolina n. 246 dell’11/12 luglio 2024

 

Vista della piazza

 

Il progetto propone una riqualificazione dell’area urbana con una nuova soluzione spaziale che funga da cerniera tra le varie componenti della tessitura urbana di quadrante, garantendo:
- la continuità spaziale-figurativa con gli assi e sistemi esistenti
- il recupero della continuità ecologica di rete per riconnettere i corridoi ecologici di Monte Mario, fiume Tevere e Villa Glori.

 

Si prevede la realizzazione di una nuova piazza lineare che mantiene un allineamento figurativo con il Ponte della Musica al fine di favorire una relazione di continuità spaziale con l’asse urbano di Via Guido Reni ed il tridente di primo novecento.
Sulla nuova piazza lineare si innesta l’asse trasversale della Via Olimpica a Nord, con la porta monumentale del Foro Italico costituita dalla Casa della Scherma e dall’Ostello della Gioventù.

 

Deliberazione di Giunta Capitolina n. 246 dell’11/12 luglio 2024
Relazione generale
Calcolo sommario stralci funzionali
Calcolo sommario STR1
Quadro economico STR1
Prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza e di coordinamento STR1
Pianta stato di fatto
Pianta piazza lineare
Pianta piazza lineare uso carrabile in occasione di grandi eventi
Assonometria – Uso ordinario
Assonometria - Uso carrabile in occasione di grandi eventi
Sezioni AA – BB
Sezioni CC -DD
Album delle viste del modello tridimensionale
Pianta STR1
Pianta sovrapposizioni STR1
Sezioni BB – CC STR1
Sezione BB STR1
Sezione AA STR1

 

 

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Data ultimo aggiornamento: 23 luglio 2024

 valco san paolo mplan

 

Documento di indirizzi alla progettazione

 

Deliberazione di Giunta Capitolina n. 59 del 7 marzo 2024 - Approvazione del Masterplan

 

Valco San Paolo è un quartiere strategico per il futuro della città di Roma poiché parte integrante della infrastruttura fluviale del lungotevere che a grande scala caratterizza il paesaggio urbano della Capitale.
In seguito al riconoscimento dei valori e delle fragilità dell’area di studio, la proposta del masterplan è stata sviluppata a partire dal concetto di Infrastruttura Verde, i cui contenuti sono descritti nel documento europeo “Agenda 2030”.

Nel masterplan sono stati identificati una serie di obiettivi e di sfide che impegneranno l’Amministrazione comunale nella configurazione - a breve, medio e lungo termine - di una infrastruttura ecologica efficiente, permeabile e resiliente, in modo da poter affrontare le sfide del futuro:
• Integrare la natura nel paesaggio costruito;
• Migliorare i servizi ambientali e culturali;
• Generare un ambiente confortevole;
• Produrre benefici per la popolazione.


Il masterplan definisce 4 fasi di trasformazione che, nel tempo, permetteranno di migliorare l’efficienza del paesaggio urbano.
La trasformazione graduale delle aree prevede il recupero degli spazi oggi occupati dalla mobilità carrabile, per zone pedonali e spazi vegetati: nelle prime 4 fasi grazie alla realizzazione di una pista ciclabile e al miglioramento del trasporto pubblico in bus si prevede la ridistribuzione e la riduzione dei parcheggi auto di un 20%. Ció permetterà di aumentare la superficie degli spazi pedonali (8%) e delle aree verdi (4%).


In particolare si prevede:
FASE 1
Via Pincherle – Via Volterra – Via Nistri – Largo San Leonardo Murialdo – Via della Vasca Navale – Via Corrado Segre – Via Macedonio Melloni
Miglioramento degli assi urbani con riduzione della carreggiata e incremento di aree verdi e pedonali.

FASE 2
Via dei Cocchieri – Parco Veratti – V. Volterra – V. Pisati – V. Veratti – Via N. Parravano – Lungotevere Dante
Integrazione di un camminamento pedonale protetto ed illuminato.
Parco e Largo Verratti
Riorganizzazione dello spazio pubblico (degli spazi funzionali alla natura ed alle persone).

FASE 3
Via della Vasca Navale – Via Mario Ageno – Vicolo Savini
Via Vasca Navale: Integrazione di una pista ciclabile e riorganizzazione dello spazio pubblico.

FASE 4
Lungotevere Dante
Riurbanizzazione integrale: adeguamento della mobilità carrabile, miglioramento dei percorsi di mobilità pedonale, integrazione di aree verdi con composizione strutturale delle specie vegetali.


Allegati:

Relazione tecnico-illustrativa  (file Pdf - 28 Mb)

Elaborati grafici (file Pdf - 42 Mb)

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Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica per l'intervento di riqualificazione di Via Pincherle e Via Volterra
approvato con Deliberazione della Giunta Capitolina n. 296 dell'8 agosto 2024

vista sull'area verde

 

Obiettivo della proposta è prefigurare un insieme di interventi legati alla definizione di vincoli e salvaguardie sulle valenze esistenti, ma soprattutto, di azioni specifiche di pianificazione e gestione; di soluzioni tecniche e costruttive atte ad evitare nuove fragilità e degrado, e quindi capaci di generare nuove dinamiche che recuperino la funzionalità ecologica a scala territoriale, e trasformino l’ambito in un paesaggio quotidiano che risponda alle necessità della comunità locale.
Nelle successive fasi di sviluppo della proposta sarà quindi prioritario il miglioramento dei seguenti
fattori :

 

Ecologici
- Conservazione e potenziamento dei principali bacini di naturalità esistenti
- Salvaguardia e restauro delle aree verdi rilevanti per la dinamica "stepping stones" di connettività
- Rafforzamento dei processi di regolazione e approvvigionamento (composizione degli habitat in generale, miglioramento del ciclo dell’acqua, riduzione dei processi di erosione, contaminazione e depauperamento del suolo, etc.)
- Disegno di un gradiente ecologico con potenziale biodiversità

 

Paesaggistici
- Mitigazione e regolazione dei flussi di mobilità
- Creazione di un paesaggio che migliori il comfort dei cittadini e faciliti l’interrelazione tra le persone, il paesaggio e l'ambiente
- Introduzione di spazi rappresentativi dell’identità culturale, quella del paesaggio mediterraneo
- Miglioramento delle condizioni ambientali, mitigazione dell'effetto isola di calore e del rumore ambientale
- Creazione di spazi funzionali alle necessità specifiche della comunità locale, secondo le differenti fasce d’età

Relazione tecnico illustrativa
Quadro-tecnico economico
Preventivo sommario di spesa
Piano sicurezza e coordinamento
Elaborati grafici

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Data ultimo aggiornamento: 20 agosto 2024

 microforeste

 

Il Dipartimento di Programmazione ed Attuazione Urbanistica di Roma Capitale ha sottoscritto l’accordo di collaborazione “Microforeste eco-pedagogiche per la città dei 15 minuti” con l’Università "La  Sapienza", l’Università della Tuscia e con la partecipazione dell’ISPRA, che si configura come una risposta basata sulla natura (NBS), micro e partecipata, all’obiettivo 11 dell’Agenda 2030: città e comunità sostenibili.


Per la prima volta, una città europea, una capitale come Roma investe strumenti e risorse per rinaturalizzare la città a partire dai quartieri, in quei luoghi dove il verde è carente o poco valorizzato per il suo potenziale reale, e lo fa attraverso il processo multilevel e la logica bottom-up sotteso al Programma di Rigenerazione “15 progetti per 15 Municipi per la città in 15 minuti” che vede come attori l’assessorato all’urbanistica di Roma Capitale, i tecnici della Direzione di Trasformazione Urbana del dipartimento PAU, i Municipi, e i team di progettazione chiamati a redigere i master plan e i progetti di rigenerazione degli spazi pubblici.


Una componente, centrale, replicabile e riconoscibile di questa opera multiforme di rigenerazione green-oriented è la Microforesta, una proposta elaborata dall’Università Sapienza a partire dal successo dell’esperienza pilota realizzata nel quartiere di San Lorenzo nel 2023.

La Microforesta è un progetto verde per la città dei 15 minuti quindi ne interpreta gli obiettivi portando la natura nei quartieri e soprattutto accrescendo la consapevolezza ambientalee la connessione con la natura a partire dai più piccoli, dai giovani: dalle nuove generazioni. Come? Costruendo una piccola riserva naturale di macchia mediterranea, resiliente al calore e alla siccità, capace di attrarre biodiversità, assorbire acqua, rilasciare umidità e filtrate i raggi nocivi.

Realizzare una microforesta significa introdurre nel paesaggio urbano, e nello spazio pubblico, una nuova componente diversa da un “aiuola” o un “giardino”. Si tratta di una “mini-riserva naturale” che può diventare uno spazio di “gioco scientifico”, una palestra di apprendimento, una finestra sul patrimonio naturale e soprattutto un’azione concreta per far capire ai giovani e giovanissimi che si può agire, subito, per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici in corso.


Ma la Microforesta è un progetto utile se è capace di mostrare quello che la natura può fare per noi e viceversa. Per questo i due aspetti scientifici e formativi sono fondamentali. 
Quindi la Microforesta viene concepita non solo come luogo di rinaturalizzazione della città ma come una stazione di raccolta dati sull’ambiente, urbano e vegetale, che utilizza gli alberi come sensori. Ovvero una sentinella ambientale di quartiere capace di raccogliere ed emettere informazioni in una modalità open access e attraverso una restituzione che ne ottimizzi la divulgazione a un pubblico misto, di non esperti. Anche ricorrendo a forme artistiche.

La chiave per accrescere la partecipazione al progetto è quella di considerare il pubblico a cui si riferisce non solo come il target di un processo di informazione ma come una risorsa che la produce con cui operare in partnership al fine di proiettare, soprattutto i giovani, nella dimensione dell’empowerment, risvegliando in loro l’urgenza e l’impegno di agire in favore dell’ambiente.
Studenti universitari, alunni degli Istituti Superiori e delle Scuole sono coinvolti in un percorso di training che si articola in “10 incontri su 10 temi” alla fine del quale la Microforesta, come un premio e una promessa di cambiamento, verrà finalmente realizzata.
Le materie coinvolte spaziano dall’urbanistica, alla botanica ambientale, all’idraulica, ai trasporti, alle “scienze dure” come fluidodinamica, elettronica e aerospaziale.


Gli incontri si tengono in ogni quartiere negli spazi verdi distanti +/- 15 minuti dalle scuole/licei, e sono finalizzati ad anticipare le attività di citizen science che consentiranno di testimoniare e monitorare l’evoluzione dell’ecosistema microforesta e i suoi effetti, regolativi e sociali, sul benessere dei ragazzi e dei fruitori degli spazi.
Alla fine del percorso verrà realizzata la Microforesta , tra la fine  del 2024 e l’inizio del 2025 quando il tempo sarà propizio. Le prime 5 Microforeste sono accolte nei Municipi III, IV, V, X, XV; le altre saranno realizzate tra il 2025 e il 2026.
Eppure il programma microforeste non termina con la realizzazione delle piccole foreste, ma prosegue nel tempo attraverso il monitoraggio svolto dagli stessi protagonisti attraverso la citizen science, un processo che si cura del futuro delle microforeste, dalla nascita, e ne segue lo sviluppo.


Questi in breve sono gli obiettivi delle Università e dell’ISPRA che sostengono il progetto; insieme hanno costituito una task force multidisciplinare sostenuta da docenti, ricercatori e studenti universitari. La comunità scientifica è chiamata a disegnare un cammino innovativo, umanistico e tecnologico, che sappia trasformare il sapere in un “gioco serio”, potenziando la qualità dell’esperienza personale dei giovani accrescendo il benessere eudémonico, alimentando emozioni positive, promuovendo il coinvolgimento e migliorando l’integrazione sociale e la connessione con la natura.

 

10 INCONTRI PER 10 TEMI

1. Rete verde nella città dei 15 minuti
Fabiola Fratini, Antonio Cappuccitti, Tullia Di Giacomo, Maria Vittoria Corazza, Università Sapienza DICEA

2. Ecosistema Microforesta
Bartolomeo Schirone, Alfredo Di Filippo, Università della Tuscia, DAFNE; Fabiola Fratini, Università Sapienza DICEA

3. L’albero, funzioni, salute e monitoraggio
Bartolomeo Schirone, Alfredo Di Filippo, Università della Tuscia, DAFNE

4. Microforesta e Specie di suoli
Paolo Viotti, Maurizio Barbieri, Roberto Valenti, Università Sapienza DICEA  

5. Microforesta-giardino della pioggia (ciclo dell’acqua, SUds)
Roberto Magini, Università Sapienza DICEA

6. Microforesta attrattore di biodiversità – Vita nel suolo
Carlo Jacomini, ISPRA

7. Microforesta attrattore di biodiversità - impollinatori
Giacomo Di Matteo, Arianna Giannini, Serena Cavallero, Sapienza

8. Microforesta clima-regolatore e il monitoraggio ambientale
Paolo Monti, Fabiola Fratini, stud., Federico Zona, Università Sapienza DICEA

9. Terapia della Microfresta; benessere e connessione con la natura
Matteo Giusti (Surrey University), Fabiola Fratini, stud., Flavia Migliorisi, Elisa Orlando, Sofia Tullo, Università Sapienza DICEA

10. Progettare la microforesta
Fabiola Fratini, stud., Elisa Orlando, Università Sapienza DICEA; Bartolomeo Schirone, Alfredo Di Filippo, Università della Tuscia, DAFNE.

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Data ultimo aggiornamento: 15 febbraio 2024

 labaro mplan web 1024

Documento di indirizzi alla progettazione 

Deliberazione di Giunta Capitolina n. 13 del 25 gennaio 2024 - Approvazione del Masterplan


Il Tevere, la topografia, i frammenti architettonici, costituiscono un insieme di rapporti invariati nella natura del suolo romano. La logica spaziale “inventata” da Piranesi nei rapporti fra le parti, indica una lettura della città di cui il Tevere è il primo custode: rivelatore delle rovine ma anche grande artefice della sparizione o riapparizione dell‘architettura e del suolo insediativo originario. I frammenti sono allo stesso tempo topografie, architetture, isole o isolati, il paesaggio del Tevere è la tela da cui tutto emerge Il progetto si sviluppa da questa prima analisi delle quote esondabili, che focalizza quali siano gli spazi aperti pubblici permeabili ma soprattutto disponibili a divenire un vero e proprio parco pubblico di connessione nord-sud dell’intera area. Il sistema cardo-decumano costituito dall’asse della 17ª Olimpiade e dal sottoviadotto Nervi divengono un parco inteso come luogo collettivo “pieno” di attività utili a rivitalizzare la vita del quartiere e come luogo privilegiato dello sport degli abitanti nelle sue molte forme possibili. La nuova topografia permetterà diversi playground, nuovi spazi aperti caratterizzati dall’acqua come la Piazza Palazzetto che restituisce all’edificio un ambito di rispetto orientato verso villa Glori, ma che sarà un luogo pienamente fruibile dai bambini e dalla collettività; il piccolo lago/piscina naturale con una parte di fitodepurazione reservoir per le piante, ma anche una palestra e un parcheggio sotto al viadotto stesso, una sala da ballo all’aperto per il tango vicino al tram-bar, nonché piste ciclabili e nuovi sentieri...

Se il quadrante a sud della 17ª Olimpiade è infatti già connotato dalla vitalità della città culturale contemporanea con il Maxxi e l’Auditorium, negli altri quadranti la funzione sportiva “light”, diffusa nel parco, a servizio della città ma anche dei quartieri residenziali adiacenti, può contribuire a ridefinirne l’identità profonda. Il Villaggio Olimpico ripensato in chiave di “città della salute e del benessere” corrisponde infatti alla vocazione dell’ intera area, è pienamente compatibile con la vita residenziale del quartiere e può rendere sostenibile economicamente la riqualificazione perché diviene anche progetto di welfare per le nuove attività da insediare.


Secondo un principio di flessibilità/adattabilità, il Master Plan si articola temporalmente in più interventi (3), a loro volta prefigurati secondo possibili varianti (3), che vedono lo spazio dei parcheggi divenire una risorsa per un processo partecipato più che un problema.
Nello SCENARIO 1, due strade ”doppie“ sotto al viadotto (via Belgio e via Norvegia) vengono eliminate aumentando lo spazio verde e razionalizzando l’area pavimentata del sottoviadotto in modo flessibile, che può essere utilizzata sia per eventi (mercati all aperto, etc.) che come parcheggi nel D-day.
Nello SCENARIO 2, mantenendo la sola via Belgio, si prevede il completamento dell’area a parco, da nord a sud nel quartiere. Le varianti dello scenario 2 prevedono inoltre:
- la possibilità di realizzare il laghetto e le attività ad esso connesse;
- alcuni spazi ipogei illuminati dall’alto, destinati all’attività sportiva (yoga, danza, centro di comunità...) che attivano il quadrante nord, connessi ad un parcheggio sotterraneo passante.


Allegati:

Tav. 1 -  Analisi urbana

Tav. 2 - Concept

Tav. 3 - Funzioni principali/elementi polarizzanti

Tav. 4 - Scenario 1 - Interventi previsti

Tav. 5 - Scenario 2 - Interventi previsti

Tav. 6 - Relazione

 

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Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica per l'Ampliamento e sistemazione Piazza Apollodoro
approvato con Deliberazione della Giunta capitolina n. 285 del 1 agosto 2024

 

vista d'insieme della piazza

 

La vegetazione svolge un ruolo fondamentale per la definizione formale e funzionale dell’area oggetto della presente proposta per lo spazio pubblico del Villaggio Olimpico.


L’obiettivo della proposta di paesaggio è quello di valorizzare la vegetazione presente in loco, selezionando tra le specie esistenti (in base al loro pregio e stato fitosanitario) quelle che saranno mantenute e valorizzate. Saranno introdotte nuove piantumazioni con lo scopo di dare un ordine, una gerarchia e una struttura chiara al disegno generale d’impianto.


Due importanti edifici di Nervi si attestano lungo viale Tiziano, un asse veicolare alquanto trafficato, separati dalla strada da una zona verde che è orientata dal fronte lungo dello Stadio Flaminio secondo l’asse eliotermico. Questa fascia triangolare verde, caratterizzata dalla lecceta, è destinata a divenire, insieme alla nuova piazza del palazzetto, lo spazio pubblico di relazione principale fra i ue edifici ed anche con il terzo manufatto di Nervi, che è il viadotto. Per meglio risolvere la relazione con l’asse della musica ma anche per entrare in relazione con tutte le geometrie circostanti, come in un sistema di triangoli simili, anche l’edificio “minore” si dota con il nuovo progetto, di una zona verde orientata complessivamente dallo stesso asse eliotermico. L’area verde così configurata si compatta e diviene più chiara della esistente perché la sua continuità permetterà di svilupparvi meglio le attività già oggi presenti.

 

Relazione tecnico‐illustrativa
Planivolumetrico
Planimetria generale
Planimetria dello stato di fatto
Planimetria di confronto tra stato di fatto e progetto
Sezioni di progetto
Tavola dei materiali, degli arredi e delle attrezzature varie
Sottoservizi
Progetto del verde e abaco delle alberature varie
Computo metrico estimativo
Prime indicazioni per i piani di sicurezza
Quadro economico fase 1 e fase 2

 

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Data ultimo aggiornamento: 20 agosto 2024

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