Dipartimento
Protocollo d'intesa – 4 giugno 2010
(Archivio)
In attuazione della legge 23 dicembre 2009, n. 191, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010), in data 4 giugno 2010, Comune di Roma e Ministero della Difesa sottoscrivono un Protocollo di Intesa per la valorizzazione di 15 immobili militari.
Il Ministero della Difesa si impegna a promuovere la costituzione di uno o più fondi comuni di investimento finalizzati all’alienazione e valorizzazione dei beni immobili attraverso Accordi di Programma con l’Ente locale (art. 2, comma 189).
Il Comune di Roma, cui è attribuito un importo di 600 milioni di euro (art. 2, comma 195), diretto al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, si impegna a definire la progettazione urbanistica e ad avviare il relativo procedimento amministrativo.
Elenco degli immobili
Oggetto specifico del Protocollo di Intesa sono 15 immobili militari ricadenti all’interno del territorio del Comune di Roma, per i quali le parti si impegnano ad avviare le attività
necessarie per la valorizzazione:
Stabilimento militare materiale elettrico di precisione - Via Guido Reni |
Via Flaminia 25 | Mun. II |
Magazzini A.M. | Via dei Papareschi | Mun. XV |
Direzione Magazzini Commissariato | Via del Porto Fluviale | Mun. XI |
Forte Boccea | Via di Boccea 251 | Mun. XVIII |
Centro rifornimento materiale T.L.C. | Via del Trullo 533 | Mun. XV |
Caserma “Donato” - Materiali Genio | Via del Trullo 506 | Mun. XV |
Caserma “Antonio Gandin” | Via Forte di Pietralata 7 | Mun. V |
Caserma “Medici” | Via Sforza 17 | Mun. I |
Caserma “Piccinini” | Via Casilina 1014 | Mun. VIII |
Caserma “Ruffo” | Via Tiburtina 780 | Mun. V |
Caserma “Nazario Sauro” (quota parte) | Via Lepanto 5 | Mun. XVII |
Caserma “Ulivelli” | Via Trionfale 7400 | Mun. XIX |
Stabilimento trasmissioni | Viale Angelico 19 | Mun. XVII |
Ex Convento ex Caserma Reale Equipaggi | Via Sant'Andrea delle Fratte 1 | Mun. I |
Ex Convento di Santa Teresa | Via San Francesco di Sales 16 | Mun. I |
Il Protocollo d'Intesa ha la durata di un anno e si riterrà decaduto se nei due mesi successivi alla scadenza le parti non concorderanno un nuovo termine.
Esiti
Anche il Protocollo del 4 agosto 2011, ad un anno dalla sua stipula, decade senza aver prodotto alcun effetto. Tuttavia, la sottoscrizione dell’atto rappresenta una tappa fondamentale per l’avvio del percorso di valorizzazione del patrimonio militare dismesso, a partire dalla selezione dei compendi immobiliari suscettibili appunto di valorizzazione.
Tale operazione preliminare rende inoltre possibile l’avvio di singole iniziative di riconversione dei beni immobiliari che, indipendentemente dall’esito del Protocollo, trovano concreta attuazione in virtù di specifici accordi inter-istituzionali.
Gli immobili che acquisiscono nuove destinazioni (pubbliche) sono: i Magazzini A.M. di Via dei Papareschi, il Centro Rifornimento Materiale Telecomunicazioni di Via del Trullo, 533 e l’ex Convento ex Caserma Reale Equipaggi di Via di Sant’Andrea delle Fratte, 1.
I Magazzini A.M. di Via dei Papareschi è consegnato alla Corte dei Conti, che procede ai lavori di adeguamento del fabbricato alle nuove esigenze funzionali; il Centro Rifornimento Materiale Telecomunicazioni, grazie ad un accordo tra Ministero della Difesa, Senato della Repubblica e Comune di Roma, si trasforma in nuova sede dell’archivio del Senato; le aree dell’ex Convento ex Caserma Reale Equipaggi sono cedute dal Ministero della Difesa, d’intesa con il Ministero dei Beni Culturali ed in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che le destina ad aule e sale-prova per il Conservatorio.
Documenti scaricabili
Protocollo d'intesa tra Ministero della Difesa e Comune di Roma – Giugno 2010 (f.to Pdf - Mb 4,9)
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Accesso & Gestione Dati
Roma resiliente
I risultati dell'Agenda Setting workshop
Quali sono le opportunità di resilienza? | Accesso & Gestione Dati
Le sessioni di lavoro sono state chiamate a rispondere ai seguenti quesiti:
- Quali istituzioni/portatori di interessi operano in questa area e che tipo di risorse e/o servizi forniscono?
- Quali sono le iniziative in atto in questo ambito che hanno rilevanza nella prospettiva della resilienza?
- Quali sono le principali lacune e opportunità per incrementare la resilienza della città in questo ambito?
- Quali misure devono essere assunte per incrementare la resilienza della città in quest’area?
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Che cos'è la resilienza?
Valutazione del significato della resilienza nel contesto della nostra città
Roma resiliente
I risultati dell'Agenda Setting workshop | Che cos'è la resilienza?
All’inizio del Workshop i partecipanti sono stati invitati a rispondere alla seguente domanda: “A cosa associa l’espressione ‘resilienza urbana’”?
Governance
“Resilienza Urbana” mi fa pensare a:
- Un approccio bottom-up – ovvero un approccio partecipativo dal basso - che riflette le esigenze fondamentali dei cittadini;
- Il riconoscimento del valore di esperienze e modalità informali di organizzazione sociale;
- Un approccio olistico allo sviluppo urbano;
- Una compiuta integrazione dell’offerta di servizi;
- Una programmazione di infrastrutture sufficiente a soddisfare le esigenze della popolazione attuale e futura;
- Un modello di sviluppo urbano equilibrato e sostenibile basato sull’integrazione delle dimensioni della sostenibilità sociale, ambientale, finanziaria e ecologica;
- Uno sviluppo urbano basato sul multiculturalismo e la diversità;
- Processi decisionali basati sulla conoscenza ed in particolare su basi dati verificabili e accessibili;
- L’assunzione di dati ambientali integrati come base per la formulazione delle decisioni;
- La definizione di una matrice che aiuti a elaborare un approccio resiliente allo sviluppo urbano;
- Un modello di analisi che permette di individuare soluzioni specifiche e di integrare queste soluzioni fra loro;
- Un modello decisionale improntato alla flessibilità e fondato sulla prevenzione, la formazione e la conoscenza;
- Introdurre organismi che nell’amministrazione siano chiamati a identificare e gestire problemi emergenti;
- La capacità di identificare variabili analitiche e misure necessari ad affrontare qualsiasi tipo di stress e shock;
- La capacità di stabilire obbiettivi a lungo termine diversamente da un modello di governo tutto improntato alla gestione dell’emergenza;
- La capacità di rispondere adeguatamente a disordini civili;
- Una leadership forte nei confronti degli shock.
Ambiente
- Una risposta di natura ecologica ai problemi posti dal nostro stile di vita e dal nostro modello di sviluppo;
- Spazi pubblici definiti e isole ambientali;
- La capacità di fare i conti con condizioni locali specifiche
- Resistenza a shock ambientali come frane e inondazioni;
- La capacità di reagire al cambiamento climatico;
- La capacità di rispondere efficacemente a shock e stress quali le inondazioni.
Partecipazione Pubblica
Coscienza civica, coesione sociale e gestione collettiva della città;
La percezione di un’identità che definisce chiaramente il carattere e la cultura della città;
Un governo sensibile alle esigenze della popolazione
La responsabilità sociale e la partecipazione pubblica come basi di una città vitale;
Una visione della città quale sistema sociale più che come sistema infrastrutturale;
Equità sociale;
La garanzia dei diritti individuali dei cittadini per mezzo di una maggiore trasparenza e flessibilità delle istituzioni;
Sviluppo Urbano
Comprendere e tematizzare le conseguenze dello sprawl - il 30 % della popolazione di Roma risiede fuori dal Grande Raccordo Anulare – e del consumo di suolo;
Dare la giusta centralità alle infrastrutture ed alla mobilità nella programmazione dello sviluppo della città;
L’investimento nelle infrastrutture “verdi”;
La capacità di affrontare rischi legati alle infrastrutture;
La capacità di integrare le componenti pubbliche e private dello sviluppo della città.
Ripresa e recupero da emergenze ambientali
La capacità di rispondere alle emergenze e di riprendersi da gravi shock quali un terremoto o un’alluvione;
La capacità di valutare e migliorare la prestazione dei sistemi di soccorso a seguito di un evento calamitoso;
La capacità di un sistema urbano di affrontare shock e stress ristabilendo prontamente l’operatività delle proprie funzioni.
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Ciclo delle Acque & Rischio Idrogeologico
Roma resiliente
I risultati dell'Agenda Setting workshop
Quali sono le opportunità di resilienza? | Ciclo delle Acque & Rischio Idrogeologico
Le sessioni di lavoro sono state chiamate a rispondere ai seguenti quesiti:
- Quali istituzioni/portatori di interessi operano in questa area e che tipo di risorse e/o servizi forniscono?
- Quali sono le iniziative in atto in questo ambito che hanno rilevanza nella prospettiva della resilienza?
- Quali sono le principali lacune e opportunità per incrementare la resilienza della città in questo ambito?
- Quali misure devono essere assunte per incrementare la resilienza della città in quest’area?
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I risultati dell'agenda setting workshop
Roma resiliente | I risultati dell'Agenda Setting workshop
Il framework della resilienza
Il framework della resilienza proposta da 100 Resilient Cities
Che cos'è la resilienza?
Valutazione del significato della resilienza nel contesto della nostra città
Quali sono le sfide della resilienza?
Valutazione degli stress e degli shock di cui fa esperienza la nostra città
Quanto è resiliente Roma?
Valutazione della prestazione della nostra città nell’ambito delle “funzioni di resilienza”
Quali sono le opportunità di resilienza?
Valutazione delle opportunità che la città ha per diventare più resiliente
Quali sono i progetti di ricerca sulla resilienza?
Poster di progetti di ricerca e di policy
Quali sono le prospettive di Roma Resiliente dopo il workshop?
Interpretazioni della resilienza a seguito del workshop e individuazione di un primo insieme di azioni da perseguire nell’ambito della costruzione della strategia
Programma e obiettivi dell'agenda setting workshop
Come previsto dal programma di lavoro che le città partecipi sono state chiamate a concordare con la Fondazione, il progetto Roma Resiliente ha preso avvio lo scorso mese di giugno con un workshop cittadino finalizzato alla condivisione del framework sulla resilienza, alla costituzione di una prima platea di attori chiamati a partecipare al percorso di elaborazione della strategia ed alla costruzione dell’agenda di lavoro. Il workshop ha visto la partecipazione di più di cento esperti fra rappresentanti dell’amministrazione di Roma Capitale e della Regione Lazio, delle aziende partecipate, delle imprese e delle professioni e delle loro rappresentanze, dell’associazionismo e dell’attivismo urbani. Molto significativa anche la presenza della comunità scientifica che – come indicato nella proposta di Roma Capitale sottoposta alla Fondazione Rockefeller lo scorso dicembre – assolverà una funzione di leadership nella costruzione di una piattaforma scientifica atta ad accompagnare il disegno della strategia. Università, istituti di ricerca e think thank hanno partecipato attivamente al workshop condividendo risultati e prospettive di lavoro dei progetti di ricerca rilevanti ai fini dello sviluppo della strategia nei quali sono attualmente impegnati. Il workshop (programma in f.to Pdf - Kb 523) ha visto il succedersi di sessioni informative con la partecipazione di esperti del Programma 100 Resilient Cities, di confronti fra esponenti dell’amministrazione capitolina – in particolare gli Assessori Estella Marino e Giovanni Caudo – sulle opportunità che lo sviluppo della strategia rappresenterà per l’innovazione delle politiche ordinarie dell’amministrazione capitolina. Infine, cinque gruppi di lavoro paralleli su altrettanti temi - basi dati per le scelte urbane, pianificazione e gestione urbana per l’adattamento, resilienza comunitaria, ciclo delle acque e rischio idrogeologico, preservazione e accessibilità del patrimonio – hanno prodotto una prima agenda che potrete consultare su questa pagina.
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